La cistite può essere trattata anche con un rimedio naturale e gustoso, i mirtilli. Lo dice un esperto dello Houston Methodist Hospital, l'urologo Timothy Boone. I mirtilli sono ricchi di antiossidanti e hanno proprietà antibatteriche. Tuttavia, il loro effetto sarebbe assicurato solo se mangiati, mentre il succo che se ne può ricavare avrebbe capacità antinfettive inferiori.
Stando alle stime, le infezioni batteriche delle vie urinarie colpiscono in media 1 donna su 4 fra i 20 e i 50 anni. In alcuni casi, una semplice cistite può degenerare in una pericolosa infezione renale. Nei mirtilli rossi è custodito potenti principi attivi, le proantocianidine, che impediscono ai batteri di legarsi alle pareti della vescica.
Secondo Boone, però, il succo di mirtillo non avrebbe lo stesso effetto. Al contrario, uno studio randomizzato, condotto su 150 donne con infezioni del tratto urinario, trattate con una bevanda a base di succo di mirtillo, ha dimostrato che anche l'assunzione regolare della bibita riduce la frequenza dei casi di cistite nelle donne. Alle pazienti è stato somministrato o succo di mirtillo (50 ml al giorno per 6 mesi), o una bevanda contenente Lactobacillus GG (100 ml, 5 volte a settimane per 1 anno) o placebo.
Dopo 6 mesi, gli episodi di infezioni urinaria si erano ridotti del 50% nel primo gruppo, mentre il secondo presentava ancora infezioni. Solo 8 donne (16%) del gruppo trattato col succo di mirtillo ha presentato recidiva, contro 19 (39%) del secondo gruppo e 18 (36%) del gruppo placebo.
Secondo gli autori, questo studio conferma «la credenza tradizionale che le recidive delle infezioni urinarie possono essere prevenute con il succo di mirtillo, costituendo una naturale alternativa all'uso di antibiotici».
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