Quasi 500 mila vittime in meno ogni anno. Sono quelle attribuibili all'antibioticoresistenza - su un totale annuo che sfiora i cinque milioni, a livello globale - che si potrebbero evitare utilizzando in maniera opportuna tutti i vaccini disponibili. Così da poter risparmiarsi un surplus di infezioni che - se di origine batterica - necessitano poi di una terapia antibiotica. Non sempre in grado di garantire i risultati e per cui sempre più di rado si riesce a trovare un'alternativa più efficace.
La stima, riportata in uno studio condotto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicato sul British Medical Journal Global Health, rimarca l'importanza della profilassi delle malattie infettive (anche) come chiave per ridurre l'impatto che la perdita di efficacia degli antibiotici sta avendo nel mondo.
Nella ricerca - a cui hanno preso parte anche ricercatori dell'International Vaccine Institute coreano e della London School of Hygiene & Tropical Medicine - gli autori hanno stimato attraverso un modello matematico l'impatto che tre vaccinazioni (contro Haemophilus influenzae type b, Streptococcus pneumoniae e Salmonella typhi) avrebbero sulle conseguenze delle infezioni determinate da 15 batteri che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito nella lista dei più pericolosi.
Ovvero: Acinetobacter baumannii, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Streptococco di gruppo A, Haemophilus influenzae, Klebsiella pneumoniae, Mycobacterium tuberculosis, Neisseria gonorrhoeae, Salmonella non tifoidea, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella paratyphi, Salmonella typhi, Shigelle spp, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae.
Oltre a determinare un sensibile calo dei decessi dovuti all'antibioticoresistenza, il maggior ricorso alla profilassi vaccinale permetterebbe di risparmiare oltre 28 milioni di anni trascorsi in una condizione di disabilità a causa dei postumi di una malattia infettiva di origine batterica.
Stime che diventano ancora più ampie - 1,2 milioni di vite in più salvate e ulteriori 37 milioni di anni trascorsi con una disabilità evitati - se si immaginasse di allargare il target di popolazione da vaccinare.
I maggiori benefici si registrerebbero nel continente africano e nel sud-est asiatico. Regioni in cui - ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità - si registrano due terzi dei casi di antibioticoresistenza legati a una mancata profilassi vaccinale. Il maggiore beneficio si registrerebbe attraverso la riduzione dei casi di resistenza al trattamento nei confronti delle infezioni provocate da Mycobacterium tuberculosis e Streptococcus Pneumoniae.
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