La metà dei casi di infarto o ictus è evitabile agendo su 5 fattori di rischio modificabili, ovvero sovrappeso, fumo, ipertensione, diabete e colesterolo alto.
A rivelarlo è un maxi-studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team di ricerca del Global Cardiovascular Risk Consortium presso la University Heart & Vascular Center of the Medical Center Hamburg-Eppendorf (UKE).
In tutto il mondo le malattie cardiovascolari causano circa un terzo di tutti i decessi. Ci sono differenze a livello globale e di fattori di rischio. I tassi più alti di sovrappeso sono emersi in America Latina, mentre quelli più alti di ipertensione e colesterolo in Europa.
Il fumo è un fattore di rischio particolarmente determinante in America Latina ed Europa dell'Est, il diabete in Nord Africa e in Medio Oriente. Tutti e 5 i fattori di rischio combinati ammontano al 57,2% del rischio cardiovascolare nelle donne e al 52,6% negli uomini.
Lo studio mostra in particolare che più sono alti i valori di pressione e colesterolo maggiori saranno le probabilità che insorgano malattie cardiovascolari. C'è inoltre un nesso evidente fra i livelli di colesterolo e la mortalità generale: sia livelli troppo bassi che troppo alti aumentano la mortalità . Stando ai dati, la pressione alta è più pericolosa per i quarantenni che per gli ottantenni, mentre essere in sovrappeso rappresenta un rischio per chiunque.
"Il nostro studio mostra chiaramente che oltre la metà di tutti gli infarti e gli ictus sono evitabili controllando e trattando i classici fattori di rischio. Allo stesso tempo, circa il 45% di tutti i casi non può essere spiegato con questi fattori di rischio", afferma l'autore Stefan Blankenberg.
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