I ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele sono riusciti a generare un modello di organoide cerebrale in 3D in grado di mimare i processi neurodegenerativi che si osservano nei cervelli di persone affette da sclerosi multipla, finora si erano conosciuti solo modelli 2D.
Il fine ultimo è quello di offrire alla comunità scientifica una piattaforma cellulare in cui testare nuovi farmaci potenzialmente in grado di contrastare l'infiammazione cronica cerebrale e offrire così nuovi approcci terapeutici per la cura della sclerosi multipla.
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica, demielinizzante e neurodegenerativa che coinvolge il cervello, il midollo spinale e il nervo ottico. Sebbene i trattamenti terapeutici approvati sino ad ora siano estremamente efficaci nel modulare l'immunità periferica e nel ridurre i processi infiammatori associati alle ricadute di malattia, non risultano invece in grado di prevenire completamente la progressione della malattia né la disabilità .
Al fine di contrastare la progressione clinica della malattia, la comunità scientifica si sta sempre di più concentrando sul ruolo cruciale delle cellule gliali (cellule del sistema nervoso che supportano e proteggono i neuroni) e della microglia (cellule che svolgono una funzione di sorveglianza immunitaria nel sistema nervoso centrale), in quanto considerate attori chiave nell'induzione ed esacerbazione dei processi infiammatori cronici, così come nell'impedimento dei processi di riparazione tissutale.
I ricercatori della Divisione di Neuroscienze dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, coordinati dalla dott.ssa Martina Absinta, hanno generato in laboratorio un modello innovativo di organoide cerebrale a partire dalle cellule della cute (cellule staminali pluripotenti indotte) di persone con sclerosi multipla. Questo modello di tessuto cerebrale coltivato in laboratorio è in grado di riprodurre i processi neurodegenerativi che si osservano nel cervello di persone con sclerosi multipla. Lo studio, sostenuto da Fondazione Cariplo, Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB), Fondazione Roche, Adelson Medical Research Foundation, International Progressive MS Alliance e Intramural Program of the NINDS (NIH), è stato recentemente pubblicato dalla prestigiosa rivista Cell Reports Medicine.
“In modo innovativo, abbiamo prima introdotto artificialmente un fattore (chiamato SOX10) che permettesse alle cellule staminali neurali di differenziare anche in cellule gliali mature che producono mielina (importante rivestimento degli assoni dei neuroni e danneggiata nella sclerosi multipla). Usando queste cellule staminali neurali modificate, abbiamo poi generato un modello tridimensionale di tessuto cerebrale umano (chiamato anche organoide cerebrale) che in otto settimane ha dato vita, in maniera riproducibile, a cellule del sistema nervoso mature che interagiscono tra loro - spiega la Dott.ssa Francesca Fagiani, primo autore dello studio -. Successivamente, lo abbiamo sottoposto ai mediatori infiammatori presenti nel fluido cerebrospinale estratto da persone affette da sclerosi multipla, in modo da riprodurre l'infiammazione cronica e i processi neurodegenerativi che si osservano nelle lesioni cerebrali della sclerosi multiplaâ€.
“Per la ricerca avere la possibilità di studiare il tessuto cerebrale umano con innovativi modelli di organoidi cerebrali permette di comprendere più a fondo le malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla - spiega la Dott.ssa Martina Absinta -. Solo attraverso la comprensione dei complessi meccanismi biologici insiti in questa condizione è possibile pensare a nuovi tipi di intervento, più efficaci e rivoluzionari rispetto a quelli già esistenti. Questo modello rappresenta una nuova prospettiva dalla quale guardare la patologia che aprirà le porte a un futuro inedito della ricerca nell'ambito della sclerosi multiplaâ€.
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