Erenumab è il nome del nuovo anticorpo monoclonale che offre speranze a chi soffre di emicrania. A valutarne l'efficacia confrontandola con gli effetti di trattamenti orali non specifici è un gruppo di ricercatori dell'Hospital Universitari Vall d'Hebron di Barcellona guidato da Patricia Pozo-Rosich.
Lo studio, pubblicato su Jama Neurology, ha valutato l'efficacia, la tollerabilità, l'aderenza e la soddisfazione dei pazienti che assumono erenumab. Si tratta di un trial clinico randomizzato multicentrico globale di fase 4 che ha incluso 621 pazienti affetti da emicrania episodica, i quali avevano precedentemente fallito uno o due trattamenti preventivi.
Ne è scaturito un vantaggio evidente di erenumab rispetto ai trattamenti non specifici sia in termini di efficacia che di tollerabilità. Al termine dello studio, il 56,2% dei pazienti trattati con erenumab ha raggiunto una riduzione del 50% o superiore nel numero dei giorni di emicrania ogni mese, contro il 16,8% dei pazienti che hanno assunto trattamenti non specifici. Positiva anche la percentuale di sospensione del trattamento a causa di eventi avversi, significativamente più bassa nel gruppo erenumab.
“I risultati di questo trial clinico randomizzato dimostrano che l'uso precoce di erenumab in pazienti con emicrania episodica che hanno fallito 1 o 2 trattamenti preventivi precedenti fornisce maggiore efficacia, sicurezza e aderenza rispetto all'uso continuativo di trattamenti non specifici”, sintetizza Pozo-Rosich.
Fonte: JAMA Neurology 2024. Doi: 10.1001/jamaneurol.2024.0368
Jama Neurology
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