Tumore del seno, efficace ribociclib

In aggiunta alla terapia endocrina aumenta la sopravvivenza

Il farmaco ribociclib è in grado di aumentare la sopravvivenza nelle pazienti affette da cancro al seno avanzato metastatico HR+/HER2-. Il farmaco, in aggiunta alla terapia endocrina, è stato oggetto di uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato al congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO).
«Sono molto incoraggiato dal fatto che le pazienti con carcinoma mammario metastatico possano avere un'opzione di trattamento che estende la sopravvivenza, ritarda il trattamento chemioterapico e preserva la loro qualità di vita», spiega Gabriel Hortobagyi dell'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas, primo autore dello studio.
Allo studio hanno partecipato 668 donne in post-menopausa con carcinoma mammario avanzato in 223 centri di sperimentazione di 29 paesi. Le donne sono state randomizzate a ricevere l'inibitore CDK4/6 ribociclib e l'inibitore dell'aromatasi letrozolo, oppure letrozolo e placebo. Nessuna donna era stata precedentemente
trattata per la malattia avanzata. Le partecipanti allo studio erano per l'82,2% bianche, per il 7,6% asiatiche, per il 2,5% nere e per il 7,6% di altre razze/etnie, e il follow-up mediano è stato di 79,7 mesi.
I risultati hanno mostrato una sopravvivenza mediana di 63,9 mesi con ribociclib e letrozolo, rispetto a 51,4 mesi con la sola terapia ormonale. Il tasso di sopravvivenza stimato a sei anni è stato del 44,2% nel gruppo trattato con ribociclib, rispetto al 32% nel gruppo gestito con placebo.
Il cocktail ribociclib/letrozolo ha mostrato anche di poter migliorare la sopravvivenza libera da progressione nelle donne affette da cancro HR+. Lo studio non ha fatto emergere problemi di sicurezza inediti, tanto che gli eventi avversi sono stati in linea con i dati precedenti.
«Considerati questi risultati, la combinazione di un inibitore CDK4/6 e di un inibitore dell'aromatasi dovrebbe essere il trattamento standard di prima linea per la maggior parte delle pazienti con carcinoma mammario avanzato con recettori ormonali positivi», concludono gli autori.

Fonte: NEJM 2022. Doi: 10.1056/NEJMoa2114663
NEJM

15/07/2022 11:34:00 Andrea Sperelli


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