Accusare problemi a mantenere l'equilibrio può essere il segno di un lieve deterioramento cognitivo e in prospettiva della futura insorgenza dell'Alzheimer. Un team di ricerca dell'Università di Tsukuba, in Giappone, ha realizzato un nuovo test per misurare la capacità di rimanere in equilibrio, combinando i risultati con quelli di uno screening delle capacità cognitive.
I dati indicano che ottenere scarsi risultati nel test fisico si associava a risultati altrettanto mediocri nei test cognitivi. Lo studio, pubblicato su BMC Geriatrics, ha osservato volontari sani fra i 56 e i 75 anni senza deterioramento cognitivo.
«I risultati sono stati sorprendenti - ha spiegato l'autore principale della ricerca, il Professor Naoya Yahagi -: abbiamo scoperto che i punteggi sull'equilibrio erano altamente associati al deterioramento cognitivo. Poiché i cambiamenti nella funzione vestibolare sono stati associati sia a deterioramento cognitivo che ad Alzheimer, volevamo sviluppare un nuovo modo per valutare in modo efficiente tali cambiamenti nella popolazione generale. Questa nuova scala può essere un modo utile per lo screening nella popolazione».
Il test si basa sul mantenersi in equilibrio su una superficie in gommapiuma. Già in passato alcuni studi avevano segnalato l'importanza dell'equilibrio come fattore di predizione della salute futura.
Uno studio brasiliano aveva scoperto che il 20% dei 1.700 anziani testati con un test dell'equilibrio non riusciva a bilanciarsi per 10 secondi e quell'incapacità è stata associata a un raddoppiato rischio di morte per qualsiasi causa entro 10 anni.
La perdita dell'equilibrio è un cattivo segno in generale, legato spesso all'età e alla fragilità degli anziani.
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