Il tennis è proprio lo sport del momento. Dopo le imprese di Sinner e compagni in Coppa Davis, arriva la notizia che il tennis regalerebbe a chi lo pratica una maggiore longevità .
Lo studio, basato sull'analisi di 8.600 cittadini di Copenaghen, ha seguito per 25 anni i volontari del campione monitorando la loro salute e il loro stile di vita attraverso dei questionari.
È così emerso innanzitutto che lo sport in generale allunga la vita rispetto a chi è sedentario. Ma secondo i dati pubblicati su Mayo Clinic Proceedings dagli scienziati del Saint Luke's Mid America Heart Institute di Kans, il tennis sarebbe lo sport principe in tal senso, donando in media a chi lo pratica 9,7 anni di vita in più. Secondo nella classifica della longevità c'è il badminton, che fa guadagnare 6,2 anni. Terzo gradino del podio per il calcio, 4,7 anni. Poi ci sono ciclismo, nuoto, corsa e ginnastica ritmica. La sola attività in palestra non sembra essere decisiva, dato che consente un guadagno di soli 1,5 anni rispetto a chi non fa nulla.
Ciò che emerge chiaramente è che i maggiori benefici si hanno con le attività che si praticano in compagnia. «Sappiamo da altre ricerche - spiega James O'Keefe, coautore dello studio - che il supporto sociale contribuisce alla diminuzione dello stress».
Anche uno studio pubblicato sul British Journal of Sport Medicine aveva evidenziato una riduzione del rischio di morte addirittura del 47% per chi praticava uno sport con la racchetta rispetto a chi era sedentario.
«Il tennis è uno sport con eccellenti caratteristiche per far bene alla salute, che ha anche il vantaggio che può essere praticato per tutta la vita. Ritengo che tutti gli sport, se praticati per tutta la vita a una intensità e frequenza adeguata, possano dare un incremento della longevità e una diminuzione della mortalità », spiega al Corriere della Sera Gianfranco Beltrami, professore a contratto all'Università degli Studi di Parma e specialista in Medicina dello Sport. «Ogni attività , per dare benefici alla salute, deve essere però praticata secondo criteri di periodicità e intensità corretti. Vale a dire almeno 2 o 3 ore alla settimana suddivisi in 3 sedute settimanali, con un'intensità che non deve essere troppo blanda perché fa poco, ma neanche esagerata perché può produrre sia radicali liberi (fattori pro-invecchiamento), con il rischio di traumi e sovraccarico articolare».
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