Fra le tante tradizioni alimentari da rispettare a Natale c'è anche quella della frutta secca, che al contrario di tante altre apporta benefici al nostro organismo. Uno studio pubblicato su Nutrients da un team del Vanderbilt University Medical Center mostra gli effetti benefici delle noci sui livelli di colesterolo e di insulina nel sangue.
Allo studio hanno partecipato 84 soggetti fra i 22 e i 36 anni obesi o in sovrappeso. I volontari presentavano grasso addominale, trigliceridi elevati, un livello basso di colesterolo Hdl, ipertensione e alti livelli di glucosio nel sangue.
Nel corso dello studio, i partecipanti hanno consumato 2 volte al giorno un grammo di noci o un grammo di uno snack con la stessa quantità di proteine, fibre, sodio e calorie totali. Le donne che hanno consumato noci hanno mostrato una riduzione della circonferenza vita di 2,2 centimetri in media rispetto al gruppo di controllo e una tendenza alla riduzione del grasso viscerale. Gli uomini hanno mostrato invece soprattutto una riduzione dei livelli di insulina nel sangue.
In entrambi i sessi è emerso un effetto sul livello dei trigliceridi e un aumento del colesterolo buono.
Oltre alle noci, tuttavia, anche altri tipi di frutta secca possono apportare benefici. I datteri, ad esempio, potrebbero ridurre il rischio di cancro al colon grazie all'alto contenuto di fibra e polifenoli, secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition. Potrebbero inoltre favorire la salute delle ossa, essendo una fonte di minerali, fra cui fosforo, potassio, calcio e magnesio.
Stando ai risultati di un terzo studio pubblicato su The Journal of Nutrition, anche il consumo di prugne secche andrebbe considerato. Mangiarle ogni giorno aiuterebbe a ridurre l'infiammazione e a mitigare gli effetti della perdita di massa ossea nelle donne in postmenopausa.
Con il consumo di 50-100 grammi di prugne al giorno si osservano riduzioni significative di citochine infiammatorie e di cellule pro-infiammatorie. "Questi risultati potrebbero essere attribuiti all'abbondanza di composti bioattivi presenti nelle prugne, tra cui vitamine, minerali, acidi fenolici e polifenoli, che probabilmente agiscono sinergicamente per sopprimere l'infiammazione che promuove il riassorbimento osseo", dichiara la co-autrice Connie Rogers, dell'Università della Georgia.
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