Il caldo è nemico delle gambe

6 consigli da parte degli esperti

Il caldo è una presenza costante ormai anche in periodi dell'anno nei quali non ci si aspetterebbe di soffrirne. Per questo, i sintomi legati all'insufficienza venosa potrebbero diventare un problema di ogni stagione.
Gli esperti dell'Afi, Associazione flebologica italiana, hanno stilato una breve lista di 6 consigli per le donne che soffrono del disturbo.
"L'insufficienza venosa degli arti inferiori colpisce circa il 30% delle donne - spiega Edoardo Cervi, responsabile scientifico dell'Afi, specialista in Chirurgia vascolare e generale e autore dello studio su bromelina più vitamina C - ma neanche gli uomini ne sono immuni, benché tendano a ignorare e sottovalutare il problema. A soffrire di gambe gonfie e doloranti è infatti il 15% della popolazione maschile".
“Tuttavia, l'incidenza dell'insufficienza venosa aumenta con l'età specialmente nelle donne: tra i 20 e i 30 anni colpisce il 20% delle donne e il 10% degli uomini, mentre dopo i 50 anni gli uomini restano fermi al 20% e le donne, con l'arrivo della menopausa che provoca uno sfiancamento del vaso sanguigno, salgono al 50%. In pratica, tra le over 50 una su 2 soffre di insufficienza venosa".
Il caldo finisce per acuire i sintomi della patologia, provocata dalla difficoltà del sangue di ritornare dalle vene periferiche delle gambe al cuore.
"Il caldo può peggiorare la condizione - conferma Cervi - causando una vasodilatazione di tutto il circolo venoso. Questo significa che le vene delle gambe, già colpite dall'insufficienza venosa, vanno ancora più in sofferenza a causa dell'ulteriore ingrossamento favorito anche dal ristagno di liquidi causato dal drenaggio più lento. In altre parole l'edema legato al calore è il risultato di un accumulo anomalo di liquidi nei tessuti che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni e l'indebolimento delle piccole valvole che regolano il flusso nei vasi, rendendo difficile per le vene pompare il sangue verso il cuore".
In uno studio pubblicato sull'International Journal of Angiology and Vascular Surgery, Cervi dimostra che "un nuovo un mix di bromelina e vitamina C liposomiale, se associato a un regolare movimento e a una dieta equilibrata, povera di sale e ricca di acqua, ha un forte impatto nella riduzione dell'edema. I risultati del lavoro mostrano che basta una sola somministrazione al giorno per beneficiare del massimo effetto che solitamente si ottiene con 2 dosi di bromelina giornaliere".
"La bromelina - illustra il responsabile scientifico Afi - è una complessa miscela enzimatica estratta sia dalla polpa che dal gambo dell'ananas, capace di scindere e metabolizzare altre proteine ottenendo amminoacidi di base. Da ciò consegue un effetto antinfiammatorio attraverso un'azione congiunta analgesica, antiangiogenica e antiossidante. Per il trattamento dell'insufficienza venosa ha dimostrato di essere efficace alla dose massima di 1 grammo al giorno, associata a vitamina C che, grazie a una nanotecnologia che ne ottimizza l'assorbimento senza effetti collaterali, riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare".
"Spesso legata alla familiarità", prosegue Cervi, l'insufficienza venosa ha tra i "principali fattori di rischio" anche “l'obesità, il fumo, la sedentarietà e la presenza di patologie posturali. Sono quindi fondamentali una dieta sana e movimento fisico regolare con esercizi molto semplici - camminare, andare in bicicletta o in cyclette, ruotare le caviglie e fare stretching dolce - che possono dare sollievo dal gonfiore". Ecco il vademecum dell'Afi contro le gambe gonfie:

1. Ridurre il consumo di sale. il sodio può aumentare la ritenzione idrica. Il suggerimento è quello di sostituirlo con erbe aromatiche;
2. Mantenersi bene idratati per ridurre il ristagno dei liquidi;
3. La sera, prima di andare a dormire, sollevare i piedi appoggiandoli al muro o a una sedia;
4. Se già si soffre di insufficienza venosa, indossare calze a compressione per aiutare il sangue a risalire verso il cuore;
5. Mantenersi in movimento camminando, andando in bicicletta o facendo cyclette;
6. Fare frequenti pediluvi freddi, puntando il getto della doccia sulle caviglie e risalendo verso l'inguine.

02/05/2024 09:48:31 Andrea Sperelli


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