I tumori sono sempre più giovani

La generazione X rischia di più rispetto alle generazioni precedenti

I nati fra il 1965 e il 1980 hanno un rischio di cancro maggiore rispetto alle generazioni precedenti. Lo dice un nuovo studio pubblicato su Jama Network Open dagli epidemiologi del National Cancer Institute di Rockville, che hanno esaminato nel dettaglio le probabilità di ammalarsi di tumore degli appartenenti alla cosiddetta generazione X.
«Speri che le cose vadano meglio col passare degli anni, specie in materia di salute, aspettativa di vita e diagnosi di cancro - commenta Philip S. Rosenberg, primo autore del nuovo studio su JAMA -, ma i numeri ci dicono che purtroppo non è così».
Gli autori hanno infatti raccolto i dati di 3,8 milioni di persone con diagnosi di cancro, analizzando l'incidenza dei tumori nelle varie generazioni. Hanno così concluso che all'età di 60 anni, i nati della generazione X mostreranno un tasso di insorgenza del cancro superiore rispetto ai loro predecessori.
Se si va nello specifico, si scopre che le donne della generazione X hanno più probabilità di sviluppare un tumore della tiroide, del rene, del colon, dell'utero, del pancreas e dell'ovaio, ma anche leucemia e linfoma di Hodgkin, mentre scende l'incidenza di tumori polmonari e della cervice uterina.
Fra gli uomini sale invece il rischio di tumori a tiroide, rene, prostata, colon e retto e scende quello di polmone, fegato, cistifellea e linfoma non Hodgkin. «Secondo le stime più recenti un italiano su tre si ammalerà di cancro nel corso della sua vita e i casi nel nostro Paese sono in aumento - conferma Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) -: se ne sono registrati 395mila nel 2023 e la crescita, considerando che sono patologie più frequenti dopo i 65 anni, appare per lo più collegata all'invecchiamento generale della popolazione».
In effetti, uno dei fattori di rischio fondamentali è l'età che avanza. Con il passare del tempo, infatti, si accumulano gli effetti dei vari fattori cancerogeni e l'organismo è meno pronto a riparare le continue mutazioni del Dna alla base della formazione di neoplasie.
«Oltre il 90% dei tumori registrati in Italia riguarda cittadini over 50 - spiega Franco Perrone, presidente nazionale Aiom -. Studi recenti stanno però evidenziando anche da noi un progressivo incremento dei tumori prima di quest'età, per motivi in parte noti e in parte ancora da studiare. Sappiamo che una causa è sicuramente da ricercare in fattori di rischio che sono purtroppo diventati molto comuni, anche in bambini e ragazzi: sedentarietà, dieta scorretta, sovrappeso, obesità, fumo, abuso di alcol. Altre ragioni restano da capire. Per esempio molto si sta indagando circa alcuni fattori inquinanti».

17/06/2024 09:44:23 Andrea Sperelli


Notizie correlate