La caffeina non fa male al cuore, tutt'altro. Lo dice un nuovo studio pubblicato su Rheumatology da un team dell'Università La Sapienza di Roma, secondo cui un consumo moderato di caffeina potrebbe migliorare la salute del cuore, in particolare per i pazienti affetti da malattie reumatiche infiammatorie, riducendo il rischio di complicanze vascolari e danni ai vasi sanguigni.
I ricercatori, guidati da Fulvia Ceccarelli, hanno analizzato 31 pazienti affetti da lupus privi dei tradizionali fattori di rischio cardiovascolare. Per 7 giorni i soggetti hanno risposto ai quesiti di un questionario alimentare. Dopo una settimana gli scienziati hanno effettuato dei prelievi di sangue per misurare la salute dei vasi sanguigni.
La caffeina - presente non solo nel caffè, ma anche in tè e cioccolata - aiuta le cellule progenitrici endoteliali, il gruppo di cellule che aiuta a rigenerare il rivestimento dei vasi sanguigni e sono coinvolte nella crescita vascolare.
Si manifesta così un effetto antinfiammatorio determinato dalla capacità della caffeina di legarsi ai recettori espressi sulla superficie delle cellule immunitarie.
Dai risultati emerge che i volontari che consumavano caffeina erano associati a una salute cardiovascolare migliore.
"Questo lavoro - afferma Ceccarelli - rappresenta un tentativo di fornire ai pazienti informazioni precise sul possibile ruolo dell'alimentazione nel controllare la malattia. Sarà necessario confermare questi risultati attraverso studi longitudinali volti a valutare il reale impatto del consumo di caffè sul decorso della malattia".
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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