La dieta mediterranea favorisce il concepimento

Scelte alimentari fondamentali per la qualità degli spermatozoi

Gli uomini sono sempre più oggetto di problemi di concepimento. Il 15-20% delle coppie mostra difficoltà a concepire dopo 12 mesi di rapporti sessuali non protetti. In un terzo dei casi la causa è esclusivamente maschile ed è legata a una qualità e quantità degli spermatozoi inferiore alla media.
«Studi recenti segnalano, infatti, una diminuzione della qualità e della quantità degli spermatozoi fino al 50% rispetto agli anni Settanta, suggerendo come l’infertilità maschile stia diventando un problema di salute pubblica. Nei casi più seri, come l’azoospermia, si verifica una totale assenza di spermatozoi», spiega al Corriere della Sera Luigi Fontana, direttore del Centro di Longevità e Salute dell’Università di Sydney e uno dei massimi esperti mondiali su nutrizione e longevità.
L’infertilità maschile può essere suddivisa in tre categorie principali. «La prima è quella con cause pre-testicolari», precisa Fontana. «Si tratta di problemi ormonali a livello cerebrale (ipotalamo e ipofisi) che compromettono la produzione di spermatozoi. La seconda è quella delle cause testicolari, condizioni genetiche o cromosomiche, infezioni genitali, criptorchidismo e varicocele. Infine, ci sono le cause post-testicolari, ostruzioni delle vie seminali che impediscono il passaggio degli spermatozoi. Altri fattori di rischio includono infezioni sessualmente trasmissibili, traumi testicolari, esposizione a tossine ambientali come pesticidi e solventi e uso di farmaci antitumorali. Per questo motivo la prevenzione andrologica dovrebbe iniziare in età giovanile, promuovendo consapevolezza, ma soprattutto sane abitudini alimentari e corretti stili di vita per migliorare il benessere e la fertilità futura».
Una ricerca apparsa su Andrology ha esaminato le correlazioni fra modelli alimentari e qualità del seme in 200 uomini giovani e sani. «I risultati dimostrano che i giovani uomini che seguono una dieta mediterranea o una dieta vegetariana sana, caratterizzata quindi da varietà di verdure, cereali integrali, legumi e grassi buoni, hanno una qualità dello sperma superiore», prosegue l’esperto. «In particolare, la conta totale, la concentrazione e la motilità progressiva degli spermatozoi erano in modo significativo migliori rispetto a quelle di chi seguiva una dieta occidentale tipica, ricca di prodotti animali, cibi ultra-processati, zuccheri e grassi saturi. Uno degli aspetti più interessanti dello studio è che non tutte le diete vegetariane hanno lo stesso impatto».
«Gli uomini che adottano una dieta vegetale poco salutare, comprendente sostituti della carne processati, snack zuccherati e carboidrati raffinati, mostravano anche loro una qualità dello sperma inferiore. Quindi non è solo una questione di ridurre in maniera drastica il consumo di prodotti animali, ma è fondamentale anche la qualità dei cibi vegetali».
La qualità del liquido seminale è migliorabile attraverso il consumo di alimenti ricchi di vitamine (soprattutto C, E e beta-carotene), minerali (selenio e zinco), fitocomposti antiossidanti (come acido ferulico, tirosolo e olecantale) e acidi grassi omega-3.
«La dieta mediterranea, caratterizzata da frutta, verdura, noci, semi, legumi, cereali integrali, pesce e olio d’oliva extra vergine, è stata associata a un miglioramento della motilità e della concentrazione degli spermatozoi, probabilmente grazie ai suoi alti livelli di antiossidanti e grassi sani che riducono lo stress ossidativo a livello cellulare», spiega Fontana.
«Al contrario, zuccheri raffinati e grassi saturi possono aumentare l’infiammazione e lo stress ossidativo, danneggiando la funzione delle cellule germinali coinvolte nella riproduzione: sono quelle che danno origine ai gameti, ossia agli spermatozoi negli uomini e agli ovociti nelle donne. Infine, l’età gioca un ruolo cruciale nella fertilità, con l’età ottimale per la procreazione nelle donne che si colloca tra i 18 e i 30 anni. Tuttavia, l’età media del primo concepimento è oggi di 32,8 anni, il che implica una crescente tendenza a diventare genitori in età più avanzata. Questo cambiamento comporta un ulteriore aumento del rischio di infertilità e complicazioni legate alla gravidanza».

10/03/2025 09:36:12 Andrea Sperelli


Notizie correlate