La sostituzione transcatetere della valvola aortica (TAVR) ha l'effetto di ridurre la mortalità a 5 anni nei pazienti con stenosi aortica grave sintomatica a rischio elevato o intermedio e frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) inferiore al 50%,
A dirlo è uno studio pubblicato su Jama Cardiology da Dhaval Kolte, cardiologo interventista al Massachusetts General Hospital e ricercatore alla Harvard Medical School.
«Lo studio, condotto da un team di oltre 20 ricercatori che rappresentano più istituzioni, tra cui il Massachusetts General Hospital, la Cleveland Clinic, la Duke University School of Medicine e il Baylor University Medical Center e basato su un'analisi dei dati sulla prognosi a 5 anni dei partecipanti agli studi PARTNER 1, 2 e S3, fornisce informazioni sul valore prognostico del miglioramento della LVEF tra i pazienti con stenosi aortica grave sintomatica sottoposti a TAVR, dimostrando che in questi soggetti la mortalità cardiovascolare e per tutte le cause a 5 anni era significativamente ridotta rispetto ai coetanei senza miglioramento della LVEF dopo TAVR. Ma solo nelle donne e non tra i maschi», spiega l'autore.
Alcuni fattori sono associati a minori probabilità di miglioramento precoce della LVEF: diabete, precedenti infarti, cancro, LVEF basale più alta, un maggiore diametro telediastolico del ventricolo sinistro e un'area della valvola aortica più ampia.
«Dato il continuo aumento della popolarità della TAVR, le priorità per la ricerca si sono spostate dalla procedura stessa all'assistenza a lungo termine dei pazienti sottoposti alla procedura. Servono ulteriori studi per approfondire i meccanismi fisiopatologici che mediano la riduzione della mortalità nei pazienti con recupero precoce di LVEF dopo TAVR», conclude Kolte.
Fonte: JAMA Cardiology 2022. Doi: 10.1001/jamacardio.2022.2222
Jama Cardiology
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