La malaria e altre malattie veicolate dalle zanzare vengono influenzate nei loro meccanismi di diffusione da fattori climatici locali e globali. A dimostrarlo è uno studio internazionale pubblicato su Science Advances da un team dell'Associazione Americana per il Progresso della Scienza.
Stando ai dati raccolti dai ricercatori e riguardanti la malaria e la dengue, i fattori climatici locali hanno determinato il grado di incidenza delle malattie in ogni stagione, mentre quelli globali hanno esercitato la propria influenza ogni 2 o 4 anni.
Secondo il team diretto da Bernard Cazelles della Sorbonne Université di Parigi, i risultati ottenuti potrebbero contribuire alla messa in atto di procedure che prevengano le epidemie.
I ricercatori francesi hanno analizzato le variabili climatiche globali e locali nei paesi dell'Asia meridionale e sudorientale dell'America centrale e sudorientale e dell'Africa subsahariana.
Gli scienziati hanno eseguito un'analisi per individuare le fasce temporali in cui queste malattie presentano forti associazioni con i fattori climatici locali come temperatura, precipitazioni e umidità , e globali come ENSO, un fenomeno che si osserva nell'Oceano Pacifico equatoriale, caratterizzato da oscillazioni periodiche irregolari della pressione atmosferica e della temperatura delle acque.
Dai risultati emerge che le condizioni climatiche locali hanno la capacità di influenzare la diffusione delle malattie a livello stagionale, mentre quelle globali influiscono sull'insorgenza delle malattie in lassi temporali che vanno dai 2 ai 4 anni.
"La ricerca supporta la crescente evidenza che i fattori climatici locali e globali possono influire e condizionare l'emergere di malattie trasmesse dalle zanzare e questi effetti dipendono in modo consistente dalla scala temporale", hanno concluso gli autori.
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