Un celiaco ha più probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. L'aumento del rischio, rispetto a una persona che non ha problemi con il glutine, è pari al 27 per cento, secondo i dati di uno studio condotto nel Regno Unito analizzando i dati di oltre 2.000 pazienti presenti nella UK Biobank.
I pazienti sono stati seguiti per circa 12 anni, scoprendo un incremento del rischio cardiovascolare nei celiaci. Il rischio aumentava con l'aumentare del tempo trascorso dalla diagnosi: ad esempio, un paziente celiaco da oltre 10 anni mostrava un aumento del rischio di malattie cardiovascolari pari al 34%
È probabile che la causa sia multifattoriale, ma un ruolo determinante viene svolto proprio dal glutine, la cui ingestione mantiene costante un processo infiammatorio locale che favorisce l'insorgenza di varie malattie.
Non esistendo una quantità tollerabile di glutine, è necessario per i pazienti celiaci la sua completa eliminazione, e quindi l'astinenza da alimenti come frumento, farro, orzo, segale, avena e tutti i prodotti preparati con cereali vietati: pasta, pane, pizza, biscotti, cracker, muesli. Ovviamente vanno evitati anche i prodotti impanati, infarinati o miscelati con pangrattato. Bisogna prestare attenzione agli ingredienti contenuti anche in prodotti che apparentemente non pongono problemi come i latticini o le verdure. In alcuni casi vengono infatti utilizzati addensanti o conservanti nei quali sono presenti percentuali anche minime di glutine.
L'elenco completo dei cibi vietati, permessi e a rischio si trova sul sito dell'Associazione Italiana Celiachia.
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