Incontinenza, efficace il Botox A

Risultati superiori rispetto alla neuromodulazione sacrale

Un team di ricercatori americani della Duke University di Durham ha evidenziato l'efficacia delle iniezioni intravescicali di onabotulinum-toxinA, il Botox A, su pazienti affette da episodi incontrollabili di incontinenza urinaria.
Lo studio, pubblicato su Jama e coordinato da Cindy Amundsen, ha comparato l'azione del Botox A con quella assicurata dalla neuromodulazione sacrale. «Questa condizione estremamente dannosa per la qualità della vita di chi ne soffre è piuttosto comune e aumenta con l'età: si stima che la sua prevalenza sia compresa tra il 17% delle donne di età superiore ai 45 anni e il 27% di quelle sopra i 75 anni», spiega la ricercatrice.
Il Botox A è un trattamento farmacologico, mentre la neuromodulazione sacrale comporta l'impianto di un piccolo elettrodo vicino al nervo sacrale. Il dispositivo stimola il nervo agendo come un pacemaker vescicale allo scopo di controllare la funzione di svuotamento nella colonna vertebrale inferiore.
I ricercatori si sono chiesti quale dei due trattamenti fosse più efficace e hanno coinvolto 381 donne con un'età media di 63 anni. Le partecipanti sono state randomizzate a ricevere un'iniezione di onabotulinum-toxinA effettuata per via cistoscopica nel muscolo detrusore della vescica oppure l'impianto del dispositivo di neuromodulazione.
I dati indicano che a 6 mesi dall'inizio dello studio, le pazienti alle quali era stato somministrato il Botox A hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa del numero medio di episodi giornalieri di incontinenza rispetto a quelle del gruppo della neuromodulazione.
Tuttavia, il Botox A ha anche aumentato il rischio di infezioni urinarie. Per questo motivo, i ricercatori concludono: «Nel complesso, questi risultati non chiariscono
se il Botox A fornisca alle pazienti un beneficio netto clinicamente rilevante rispetto alla neuromodulazione».

Fonte: Jama

20/10/2016 14:41:00 Andrea Piccoli


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