Il fumo è la seconda causa di morte nel mondo con 8 milioni di vittime all'anno.
In Italia è fumatore 1 su 4, con un trend in crescita tra donne e ragazze (le fumatrici sono circa 5,8 milioni). Senza contare che i consumi di sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato non bruciato continuano ad aumentare tra i più giovani.
Il dato positivo è che circa 780 milioni del totale di 1,3 miliardi di consumatori di tabacco al mondo affermano di voler smettere di fumare.
Eppure qualcosa va storto: molti non riescono da soli e solo il 30% ha accesso agli strumenti che possono aiutarli a farlo.
Quali sono questi strumenti? Alla domanda risponde la scienza. La letteratura scientifica internazionale evidenzia che effettuare cicli di trattamento con la stimolazione magnetica transcranica diminuisce il craving (desiderio forte/ossessivo di assumere la sostanza) e aiuta a ridurne il consumo della nicotina. «La dipendenza da sostanze ha a che fare con le alterazioni dei neurotrasmettitori ed è proprio su questo che lavorano le biotecnologie di stimolazione cerebrale», interviene Federica Peci, esperta di biotecnologie per la riabilitazione cerebrale, ricercatrice in Neuroscienze cognitive.
La stimolazione magnetica transcranica è un trattamento indolore che permette la stimolazione selettiva di determinate aree cerebrali. «Se utilizzata nel modo opportuno, come dimostrano le evidenze scientifiche la biotecnologia, grazie al suo meccanismo d'azione, permette una riorganizzazione funzionale a livello cerebrale e di allentare quella sintomatologia definita con il termine “craving” che appare nei giorni successivi all'interruzione. Naturalmente - prosegue l'esperta - perché si ottenga questo risultato serve tempo: sono necessarie almeno 3 settimane per sentire allentare l'esigenza di fumare, questo perché occorre attendere un cambiamento a livello dei neurotrasmettitori ma non solo, anche polmonare e cardiovascolare. È importante poi sottolineare che non basta il mero utilizzo dello strumento. La stimolazione magnetica transcranica va considerata come un aiuto prezioso in un percorso molto complesso. Smettere di fumare, come interrompere qualsiasi dipendenza da sostanza con diversi gradi di complessità in base alla sostanza, è una decisione di forte cambiamento che ha bisogno di una figura esperta alla guida. La cosiddetta aderenza al trattamento del paziente si crea nel tempo, è un incastro lento che progredisce anche grazie ai benefici ottenuti dal trattamento e la fiducia con il professionista.
Quanto tempo occorre? «La durata del trattamento non dipende dalle macchine. Più è stato prolungato l'uso del tabacco più ne servirà per riuscire a spegnere definitivamente le sigarette. È importante affidarsi a un team multidisciplinare in grado di gestire la problematica comprendendone tutti gli aspetti e che questi lavorino in sinergia con il paziente per calibrare di volta in volta il suo percorso». Oggi è possibile sottoporsi al trattamento di stimolazione magnetica transcranica presso centri sanitari, studi medici professionali accreditati e poliambulatori. «All'interno delle sostanze di abuso, la dipendenza da tabacco è poco presa in considerazione», aggiunge la dottoressa Peci. «Sicuramente è dovuto al fatto che c'è poca richiesta di aiuto per smettere questo abuso che è sempre stato anche sinonimo di convivialità, allentamento di situazioni di stress e ansia e spesso non viene quasi percepito come una dipendenza. Eppure lo è - sottolinea - alla stregua dell'alcool e della cocaina. La differenza sostanziale è che non produce effetti e cambiamenti nel comportamento della persona, se non in minima parte».
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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