In inverno il nostro sonno è più profondo

La fase REM si allunga durante la stagione fredda

Nonostante le luci artificiali illuminino le città, nel corso dell'inverno il nostro sonno cambia, rispettando l'orologio biologico dettato dai movimenti del sole. D'inverno, quindi, sperimentiamo una fase REM più lunga, e di conseguenza un sonno più profondo, rispetto all'estate.
Ad affermarlo è una ricerca dell'Istituto di Fisiologia della Charité Medical University di Berlino pubblicata su Frontiers in Neuroscience. Allo studio hanno partecipato 188 persone, il sonno dei quali è stato monitorato attentamente per verificare i piccoli cambiamenti che si verificano durante le diverse stagioni.
È così emerso che il tempo totale passato a dormire in inverno cresceva di circa un'ora in media. La differenza era ancora più marcata se si prendeva in considerazione solo il sonno REM, direttamente collegato all'orologio circadiano. La fase REM è risultata infatti più lunga di 30 minuti in inverno.
«Nel nostro studio dimostriamo che l'architettura del sonno umano varia sostanzialmente tra le stagioni in una popolazione adulta che vive in un ambiente urbano», ha scritto il gruppo di lavoro.
Anche se non andiamo in letargo come alcuni animali, sarebbe comunque una buona idea andare a dormire prima in inverno. «La stagionalità è onnipresente in ogni essere vivente su questo pianeta. In generale, le società dovrebbero adeguare le abitudini del sonno o adattare gli orari scolastici e lavorativi alle esigenze del sonno stagionale».

20/02/2023 16:10:00 Andrea Piccoli


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