I grassi buoni proteggono il cervello dei prematuri

Supplementi per scongiurare danni cerebrali nei più piccoli

Il cervello e le funzioni cognitive dei bambini nati prima del termine potrebbero essere preservati grazie ai grassi buoni del pesce, dell'olio d'oliva e della soia. A dirlo è uno studio realizzato nell'ambito del progetto Mnesys, il più ampio programma di ricerca sul cervello mai realizzato in Italia con 90 atenei pubblici e privati coinvolti, 600 pubblicazioni già realizzate e circa 300 progetti attivi.
I bambini nati prima della trentaduesima settimana di gestazione sono considerati pretermine. Luca Ramenghi, direttore dell'Unità di Patologia Neonatale dell'Istituto G. Gaslini di Genova, commenta: «I neonati molto pretermine e con peso alla nascita estremamente basso sono a rischio di sviluppare problemi del neurosviluppo. Il nostro lavoro si prefigge di capire gli effetti di diete con differenti livelli di lipidi sulla maturazione cerebrale di questi neonati, messa a rischio dallo stress ossidativo, uno dei grandi problemi della prematurità».
I grassi del pesce e dell'olio d'oliva hanno effetti antiossidanti e potrebbero contrastare il danno cerebrale dei nati pretermine, che si può manifestare con una maggiore probabilità di alcuni disturbi, ad esempio le sindromi dello spettro autistico, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, i disturbi dell'apprendimento e la disabilità intellettiva.
«I lipidi sono fondamentali per la sostanza bianca, cioè la mielina, il rivestimento protettivo che si sviluppa attorno alle fibre nervose e che è vitale per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Quando i bambini sono ancora nel grembo materno ricevono il corretto apporto lipidico direttamente dalla mamma attraverso il cordone ombelicale, ma quando sono prematuri hanno bisogno che questi vengano forniti dall'esterno, per somministrazione endovenosa tramite la "nutrizione parenterale totale", che agisce come una sorta di placenta artificiale. Non sappiamo ancora quale tra queste formule lipidiche sia la più efficace, il nostro obiettivo è quindi quello di capire attraverso studi con risonanza magnetica quale sia la scelta più adeguata per garantire lo sviluppo neurologico migliore», conclude Ramenghi.

10/03/2025 12:34:00 Andrea Sperelli


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