Dagli esperti britannici del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) arrivano nuove linee guida per la diagnosi e la gestione del cancro al seno precoce e localmente avanzato.
Il documento evidenzia modifiche importanti per la chirurgia conservativa del seno, la radioterapia con frazionamento della dose per la radioterapia a fasci esterni e le direttive sulla mobilità di braccia e spalle.
Confermata l'importanza di valutazioni preoperatorie approfondite, ma viene sconsigliato l'uso routinario della risonanza magnetica, alla quale vanno preferite mammografie e radiografie.
Per quanto riguarda la chirurgia, fondamentale la biopsia dei linfonodi sentinella, da preferire rispetto alla dissezione dei linfonodi ascellari per ridurre al minimo i rischi post-operatori come il linfedema. La gestione del carcinoma duttale in situ (DCIS) viene anch'essa affrontata con nuove indicazioni, soprattutto in relazione all'uso della radioterapia post-chirurgica.
Nelle donne con meno di 50 anni colpite da cancro al seno triplo negativo, gli esperti suggeriscono la valutazione genetica per le mutazioni Brca1 e 2, anche in assenza di una storia familiare di cancro al seno oppure ovarico.
Un altro aspetto fondamentale del documento riguarda l'approccio terapeutico, con aggiornamenti specifici sull'endocrinoterapia adiuvante per il cancro al seno invasivo ER-positivo, e sull'uso di terapie biologiche come il trastuzumab per i tumori HER2-positivi.
Gli aggiornamenti legati alle nuove linee guida si adattano al continuo sviluppo e adattamento delle strategie di trattamento per il cancro del seno. La base di partenza è l'approccio multidisciplinare, che include valutazioni preoperatorie dettagliate, terapie personalizzate e un supporto psicosociale esteso, e ha l'obiettivo di migliorare gli esiti per i pazienti, tenendo conto delle loro preferenze e circostanze personali.
Fonte: NICE
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