La riattivazione del retrovirus endogeno Herv-K potrebbe essere alla base della sclerosi laterale amiotrofica (Sla). È la conclusione di un lavoro pubblicato su Nature Communications che apre a nuove prospettive per il trattamento della Sla attraverso l'inibizione dell'espressione di questi retrovirus: alcune già in fase di valutazione in studi clinici. Il progetto, coordinato da Avindra Nath e da Marta Garcia Montojo del National Institute of Health, Bethesda, Washington, ha visto la partecipazione anche di alcuni ricercatori dell'Università di Sassari: Elena Rita Simula, ospite dell'Istituto per la sua tesi di dottorato in Life Sciences and Biotechnologies e Leonardo A. Sechi, suo tutor, che si occupa da diversi anni del ruolo di Herv-K nella Sla e della risposta immunitaria verso questi retrovirus endogeni.
Come ricordano gli autori del lavoro la sclerosi laterale amiotrofica è la malattia dei motoneuroni a esordio più diffusa nell'età adulta, con una sopravvivenza mediana di 2-4 anni. Come altre malattie neurodegenerative è considerata una proteinopatia, caratterizzata da un ripiegamento e un'aggregazione anormali delle proteine, che portano a una perdita di funzione e/o a un guadagno della funzione citotossica delle proteine coinvolte. Nel caso della Sla in particolare la proteina è la Tar Dna-binding 43 (Tdp-43), che generalmente è localizzato nel nucleo cellulare ma nel 97% dei pazienti affetti da Sla è aggregato nel citoplasma delle cellule cerebrali, mal ripiegato, ubiquitinato e fosforilato.
Il lavoro documenta, per la prima volta, come la riattivazione di una specifica inserzione del retrovirus endogeno Herv-K inibisce l'espressione dell'asparaginasi-simile 1 (Asrgl1), un enzima che degrada la proteina Tdp-43. La conseguenza è l'accumulo della proteina nel citoplasma delle cellule neuronali motorie dei pazienti affetti da Sla. Portandole alla morte.
“Qui mostriamo che Tdp-43 è un substrato di Asrgl1, la cui espressione è ridotta nei campioni di cervello affetti da Sla†spiegano gli autori del lavoro che a proposito dei risultati aggiungono: “Il silenziamento di Asrgl1 ha innescato l'accumulo di Tdp-43 mal ripiegato, frammentato, fosforilato e mal localizzato nei neuroni in coltura e nella corteccia motoria di topi femmine, causando la morte neuronale. La sovraespressione di Asrgl1 ha ripristinato la vitalità neuronale. La sovraespressione di Hml-2 (sottotipo di Herv-K ndr) porta al silenziamento di Asrgl1 e la sovraespressione di Asrgl1 ripristina la vitalità neuronale. La perdita di Asrgl1 che porta alla proteinopatia Tdp-43 può essere un meccanismo critico nella fisiopatologia della Slaâ€.
Fonte: AboutPharma
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