Si è continuamente alla ricerca di un nuovo vaccino per la malaria dati i risultati non completamente soddisfacenti di quelli già prodotti. Ora uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine mostra gli esiti promettenti di un nuovo preparato messo a punto da scienziati dell'Università di Leiden e del Radboud University Medical Center.
Lo studio propone un vaccino creato con una versione geneticamente modificata del parassita malarico Plasmodium falciparum - GA2 - che indurrebbe una risposta immunitaria favorevole offrendo un'efficacia protettiva contro l'infezione.
Il parassita è stato progettato per svilupparsi più a lungo nel fegato, all'interno delle cellule epatiche, esponendo così il sistema immunitario a una più ampia gamma di antigeni del parassita.
Questa esposizione prolungata migliorerebbe la capacità del sistema immunitario di riconoscere e combattere il parassita attivando risposte immunitarie più complete. Alcuni volontari adulti sani, senza precedente esposizione alla malaria, hanno ricevuto l'immunizzazione con GA2 o l'esposizione a un altro parassita noto come GA1, o un placebo consistente in punture di zanzare non infette.
Nel complesso sono stati coinvolti 25 soggetti - 10 nel gruppo GA2, 10 nel gruppo GA1 e 5 nel gruppo placebo. I partecipanti hanno ricevuto tre sessioni di immunizzazione a intervalli di 28 giorni, ognuna delle quali comportava l'esposizione a 50 zanzare con GA2, GA1 o nessun parassita. Tre settimane dopo l'ultima immunizzazione, tutti i partecipanti sono stati esposti a un'infezione controllata da malaria per valutarne l'efficacia protettiva.
I risultati sono subito apparsi interessanti. Il vaccino (GA2) garantisce una protezione nell'89% dei soggetti rispetto al 13% del gruppo GA1 e alla totale mancanza di protezione del gruppo placebo.
Non si sono verificati casi di infezione tra i partecipanti esposti a GA2, indicando un profilo di sicurezza forte. Le analisi immunologiche hanno rivelato che i partecipanti che avevano ricevuto GA2 mostravano una frequenza significativamente più alta di cellule T CD4+ specifiche per P. falciparum rispetto a quelli del gruppo GA1. Le cellule mostravano una risposta proinfiammatoria forte, con rilascio di interferone-γ, fattore di necrosi tumorale α e interleuchina-2.
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