Nuova combinazione per il mieloma multiplo

Aumenta la sopravvivenza libera da progressione

Una nuova combinazione sembra offrire risultati promettenti per i pazienti affetti da mieloma multiplo. A evidenziarlo è una ricerca presentata da Gsk, l'azienda produttrice di belantamab mafodotin. Il farmaco, combinato con bortexomib e desametasone, mostra effetti significativi rispetto all'attuale standard terapeutico.
La combinazione ha mostrato un beneficio statisticamente significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione (Pfs). Belantamab mafodotin, quando combinato con BorDex, ha prolungato significativamente il tempo alla progressione della malattia o alla morte rispetto a daratumumab più BorDex, lo standard di cura attuale in questa popolazione di pazienti. Al momento di questa analisi è stato osservato anche un trend di Os clinicamente significativo con valore p nominale < 0,0005, e lo studio continua a monitorare l'Os.
«I pazienti affetti da mieloma multiplo necessitano, dopo la prima recidiva, di opzioni terapeutiche efficaci, facilmente accessibili e con nuovi meccanismi d'azione», ha sottolineato Hesham Abdullah, vicepresidente senior, Global head oncology, R&D, Gsk, e «siamo particolarmente incoraggiati dal potenziale di belantamab mafodotin in combinazione con BorDex nel far fronte a elevate esigenze insoddisfatte nel Rrmm, dato il confronto testa a testa con il regime di cura standard basato su daratumumab». La combinazione si è mostrata sicura e tollerabile.
Sono vari gli studi che stanno analizzando le proprietà di belantamab mafodotin, fra cui lo studio testa a testa Dreamm-8, che valuta belantamab mafodotin in combinazione con pomalidomide e desametasone rispetto a bortezomib in combinazione con pomalidomide e desametasone.
Nello studio Dreamm-7, invece, è stato coinvolto un totale di 494 partecipanti, randomizzato con un rapporto 1:1 per ricevere belantamab mafodotin in combinazione con BorDex o una combinazione di daratumumab e BorDex. Belantamab mafodotin è stato somministrato alla dose di 2,5 mg/kg per via endovenosa ogni tre settimane. L'endpoint primario è la Pfs valutata da un comitato di revisione indipendente. Gli endpoint secondari chiave comprendono l'Os, la durata della risposta (DoR) e il tasso minimo di negatività residua della malattia (Mrd) valutato mediante sequenziamento di prossima generazione.

28/12/2023 09:40:00 Andrea Sperelli


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