Screening per il diabete di tipo 1 a 2 e 6 anni

Individuabile in questo modo la maggior parte dei malati

Si può determinare in gran parte chi svilupperà il diabete di tipo 1 grazie a uno screening per gli autoanticorpi delle isole associati alla malattia all'età di 2 e 6 anni. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology da un team del Center for Computational Health, IBM Research, Yorktown Heights di New York.
«Dato che l'incidenza del DM1 è di circa un bambino su 300, qualsiasi programma di screening di popolazione dovrebbe essere implementato in modo più efficiente ed economico possibile con un numero limitato di test», spiega il primo autore Mohamed Ghalwash.
Il team ha analizzato i dati di 24.662 bambini provenienti da 5 coorti europee. «La conoscenza di un possibile aumento del rischio di DM1 può preparare le famiglie a riconoscere i primi segni di iperglicemia e cercare assistenza medica per prevenire l'insorgenza della chetoacidosi diabetica», scrivono i firmatari dell'articolo.
In fase di sviluppo ci sono terapie per prevenire o ritardare il diabete di tipo 1, fra cui l'anticorpo monoclonale anti-CD3 teplizumab (Tzield, Provention Bio). «I nostri risultati suggeriscono che lo screening iniziale per gli autoanticorpi delle isole eseguito a 2 e 6 anni è sensibile ed efficiente in termini di salute pubblica, ma potrebbe richiedere aggiustamenti locali a seconda delle caratteristiche specifiche della popolazione di ogni paese», conclude Ghalwash.
In un editoriale di commento Maria Redondo, endocrinologa pediatra al Texas Children's Hospital e Baylor College of Medicine di Houston, scrive: «Questo studio è un contributo importante e tempestivo alle attuali conoscenze, a fronte dell'emergente necessità di identificare i candidati alle strategie di prevenzione del DM1. Resta da vedere se lo screening proposto possa funzionare nella popolazione generale, dato che i partecipanti al set di dati combinato avevano fattori di rischio genetici per la malattia o un parente con DM1 e quindi erano più facilmente individuabili».

Fonte: Lancet Diabetes & Endocrinology 2022. Doi: 10.1016/S2213-8587(22)00141-3
Lancet

16/05/2023 15:45:00 Andrea Sperelli


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