Uno degli obiettivi primari nella gestione del diabete di tipo 2 è il calo ponderale. Lo segnalano le nuove linee guida sulla malattia redatte dagli esperti dell'Associazione europea per lo studio del diabete (EASD) e dell'American Diabetes Association (ADA) pubblicate in contemporanea su Diabetologia e Diabetes Care.
Jennifer Brigitte Green, docente di medicina, endocrinologia, metabolismo e nutrizione alla Duke University School of Medicine e membro del panel di esperti, spiega: «Il documento, l'ultimo aggiornamento sulla gestione dell'iperglicemia nel DM2 dal 2019, raccomanda, oltre al controllo del peso, la metformina come terapia di prima linea nei pazienti con DM2 senza comorbidità , ampliando le indicazioni per l'uso di altri farmaci in sottogruppi selezionati».
Dal documento emerge un'attenzione particolare per la terapia combinata con agenti ipoglicemizzanti nei soggetti con HbA1c alla diagnosi sopra 8,5, nei giovani con DM2 (indipendentemente dai valori d HbA1c) e in coloro in cui è necessaria una rapida protezione cardiorenale oltre all'effetto ipoglicemizzante.
Da non sottovalutare gli effetti di altre componenti come il riposo notturno e l'attività fisica. Riguardo al calo ponderale, gli esperti affermano che una perdita di peso del 5-10% garantisce un miglioramento metabolico, mentre un calo del 10-15% e oltre può modificare il decorso della malattia portando alla remissione del DM2, definita come persistenza di glicemia normale per 3 mesi o più in assenza di farmaci.
«Perdere peso porta benefici che vanno oltre la gestione della glicemia, migliorando i fattori di rischio cardiometabolici e la qualità della vita», conclude Green.
Fonti: Diabetologia 2022. Doi: 10.1007/s00125-022-05787-2
Diabetologia
Diabetes Care 2022. Doi: 10.2337/dci22-0034
Diabetes Care
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