Diabete, nuovo sistema a lento rilascio

Potrebbe ridurre a 3 volte all'anno le iniezioni

Uno studio pubblicato su Cell Reports Medicine da ricercatori della Stanford University potrebbe condurre all'adozione di un nuovo sistema di somministrazione dei farmaci antidiabetici basato sull'utilizzo di idrogel.
Il sistema sarebbe in grado di rilasciare lentamente i farmaci trasformando iniezioni giornaliere o settimanali di antidiabetici in iniezioni quadrimestrali.
«Il peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) è un ormone prodotto dall'intestino che stimola la secrezione di insulina e inibisce quella di glucagone», spiega il primo autore Andrea d'Aquino del Dipartimento di scienza e Ingegneria dei materiali alla Stanford, ricordando che nonostante l'efficacia nel trattare il diabete di tipo 2 (T2D), le terapie con analoghi di GLP-1 a lunga durata d'azione (GLP-1 RA) sono gravose per i pazienti data la somministrazione quotidiana o settimanale.
«L'aderenza è tra le maggiori sfide nella gestione del T2D, e tre iniezioni all'anno renderebbero molto più facile seguire le prescrizioni del medico per chi soffre di diabete o di obesità», riprende d'Acquino.
Il composto ideato dai ricercatori è un idrogel che può essere iniettato insieme ai farmaci GLP-1. Raggiunto l'obiettivo, il composto si dissolve lentamente rilasciando il principio attivo alla giusta dose per un lungo periodo di tempo.
«L'idrogel è stato progettato per essere abbastanza fluido da poter essere iniettato con normali siringhe, e abbastanza stabile da durare diversi mesi depositandosi in volumi sufficientemente piccoli da non causare disagi al paziente», affermano gli ingegneri.
Nei test su modello murino, le iniezioni di idrogel con farmaco somministrate ogni 42 giorni hanno assicurato una migliore gestione della glicemia e del peso rispetto alle normali iniezioni giornaliere.
«In futuro l'idrogel potrebbe veicolare addirittura fino a sei mesi altri farmaci come antinfiammatori o terapie antitumorali, diventando un ottimo sistema di somministrazione a lento rilascio», commentano gli autori, che adesso sperimenteranno la loro invenzione sui maiali, animali con un sistema endocrino più simile agli esseri umani.

Fonte: Cell Reports Medicine 2023. Doi: 10.1016/j.xcrm.2023.101292
Cell Reports Medicine

12/12/2023 12:00:00 Andrea Sperelli


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