La grandezza delle cellule tumorali in caso di melanoma può aiutare a stabilire la cura migliore da seguire. Lo dimostra uno studio pubblicato su Science Advances da un team dell'Institute of Cancer Research di Londra guidato da Chris Bakal.
Il team si è servito di immagini ad alta risoluzione per valutare i cambiamenti genetici che influenzano le dimensioni di milioni di cellule di melanoma. Il melanoma si sviluppa dalle cellule della pelle chiamate melanociti ed è il tipo più grave di cancro della pelle.
Le cellule più piccole avevano una dimensione di circa 17 micrometri (μm), mentre le più grandi avevano una dimensione media di 50μm. Le cellule più piccole contenevano quantità più elevate di proteine che riparano il DNA, il che suggerisce che possono tollerare un numero maggiore di danni al DNA. Ne consegue che queste cellule potrebbero essere più vulnerabili ai farmaci che bloccano la riparazione del DNA, in particolare se combinati con la chemioterapia, spiega Bakal.
Le cellule più grandi erano più inclini a contenere danni al DNA e facevano meno affidamento agli strumenti di riparazione del DNA stesso. Ciò potrebbe rendere meno efficace la chemioterapia su queste cellule e maggiormente efficace l'immunoterapia.
Oltre a massimizzare le possibilità di cura, la scelta del miglior trattamento sulla base delle dimensioni delle cellule del melanoma potrebbe contribuire a ridurre gli effetti collaterali sperimentati da molte persone durante l'assunzione dei farmaci.
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