Infarto e anemia, più trasfusioni non riducono i rischi

La strategia trasfusionale libera non sembra garantire vantaggi

I pazienti anemici che subiscono un infarto non sembrano beneficiare di una strategia trasfusionale libera. A dirlo è uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team della Rutgers Robert Wood Johnson Medical School di New Brunswick guidato da Jeffrey Carson, che spiega: «La gestione abituale nei pazienti con infarto miocardico acuto e anemia prevede di somministrare una trasfusione solo quando il livello di emoglobina scende al di sotto di 7 o 8 g per decilitro. Tuttavia, abbiamo supposto che fosse possibile ottenere un beneficio da un livello di emoglobina più elevato».
Gli scienziati hanno randomizzato 3.504 pazienti con infarto miocardico e un livello di emoglobina inferiore a 10 grammi per decilitro a una strategia trasfusionale restrittiva (limite di emoglobina per la trasfusione 7 o 8 g per decilitro) o a una strategia trasfusionale liberale (limite dell'emoglobina <10 g per decilitro).
L'outcome primario era un composito di infarto miocardico o morte a 30 giorni. Il numero medio di unità di globuli rossi che sono state trasfuse è stato di 0,7 nel gruppo di strategia restrittiva e 2,5 nel gruppo di strategia liberale. Il livello medio di emoglobina era inferiore di 1,3-1,6 g per decilitro nel gruppo con strategia restrittiva rispetto al gruppo con strategia liberale nei giorni da uno a tre dopo la randomizzazione.
In 295 pazienti su 1.749 (16,9%) del gruppo di strategia restrittiva si è verificato un evento di esito primario, contro il 14,5% (255 pazienti su 1.755) nel gruppo di strategia liberale.
La morte si è verificata nel 9,9% dei pazienti gestiti con la strategia restrittiva e nell'8,3% dei pazienti trattati con la strategia liberale, e l'infarto miocardico si è verificato rispettivamente nell'8,5% e nel 7,2% dei pazienti. «La strategia trasfusionale liberale non ha ridotto significativamente il rischio di recidiva di infarto miocardico o di decesso, tuttavia i potenziali danni di una strategia trasfusionale restrittiva non possono essere esclusi con questo studio», concludono gli autori.

Fonte: NEJM 2023. Doi: 10.1056/NEJMoa2307983
NEJM

26/01/2024 10:10:00 Andrea Sperelli


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