Meglio ballare che camminare. Secondo una ricerca dell'Albert Einstein College of Medicine di New York pubblicata sul Journal of Aging and Physical Activity, il ballo di gruppo favorirebbe le funzioni cognitive e ridurrebbe l'atrofia cerebrale tipica degli anziani che mostrano un rischio più elevato di demenza senile.
Allo studio hanno partecipato 25 persone con più di 65 anni assegnate a partecipare per 6 mesi a lezioni di ballo liscio per 2 volte alla settimana oppure a camminare sul tapis roulant. In entrambi i casi è emerso un miglioramento dell'attenzione, della capacità di ragionamento e pianificazione.
Tuttavia, la danza ha prodotto miglioramenti molto più evidenti nella funzione esecutiva e nella velocità di elaborazione. Il ballo di gruppo era anche associato a una ridotta atrofia dell'ippocampo, regione del cervello fondamentale per la memoria e la prima ad essere colpita dall'Alzheimer.
"Questi vantaggi - specificano gli autori - sono dovuti al fatto che la danza, oltre a essere impegnativa fisicamente, come il camminare, lo è anche socialmente e cognitivamente. Rafforza, infatti, un'ampia rete di regioni cerebrali, che vengono attivate per interagire e adattarsi ai movimenti del partner di ballo, apprendere nuovi passi di danza o ricordare quelli che già imparati. I balli di gruppo, quindi, sono un percorso non invasivo ed economico per scongiurare la demenza, tuttavia sono necessari studi più grandi per confermare questi risultati e per determinare durata e frequenza ottimali".
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