La vitamina D ha l'effetto di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nelle persone con più di 60 anni. A segnalarlo è uno studio pubblicato sul British Medical Journal da un team del QIMR Berghofer Medical Research Institute di Herston, in Australia, diretto da Rachel Neale.
Gli scienziati australiani hanno valutato l'effetto di dosi mensili di vitamina D rispetto al rischio di eventi cardiovascolari gravi come l'infarto. Al trial hanno partecipato 21.315 soggetti fra i 60 e gli 85 anni che hanno ricevuto una capsula di vitamina D da 60.000 UI o un placebo da assumere per via orale all'inizio di ogni mese per un massimo di 5 anni.
I ricercatori si sono serviti dei dati sui ricoveri e sui decessi per identificare gli eventi cardiovascolari, fra cui infarti, ictus e rivascolarizzazione coronarica. La durata media del trattamento è stata di 5 anni. Durante lo studio, 1.336 partecipanti hanno sperimentato un evento cardiovascolare grave (6,6% nel gruppo placebo e 6% nel gruppo vitamina D). Il tasso di eventi cardiovascolari gravi è risultato inferiore del 9% nel gruppo vitamina D rispetto al gruppo placebo (equivalente a 5,8 eventi in meno ogni 1.000 partecipanti). Il rischio di infarto si è ridotto del 19%, mentre quello di rivascolarizzazione coronarica dell'11% nel gruppo della vitamina D. Non sono emerse differenze, invece, nel tasso di incidenza dell'ictus.
I risultati suggeriscono che l'integrazione di vitamina D può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori. "Questo effetto protettivo potrebbe essere più marcato nei soggetti che assumono statine o altri farmaci cardiovascolari al basale", concludono i ricercatori.
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