Il farmaco sacituzumab govitecan, già utilizzato per il trattamento di due tipi di cancro al seno, ha ricevuto una terza indicazione dalla Fda, quella per il trattamento del cancro mammario Hr+/Her2- metastatico in pazienti che avevano smesso di rispondere a una terapia a base di ormoni e ad almeno due precedenti terapie sistemiche.
Sacituzumab govitecan è costituito da due componenti attivi. Il primo è un anticorpo monoclonale (MoAb) mirato a Trop-2, glicoproteina transmembrana espressa in tessuti epiteliali e sovraregolata in molte cellule cancerose della mammella; il secondo è una piccola molecola - veicolata dal MoAb anti-Trop-2 - denominata Sn-38, metabolita attivo dell'irinotecano, antineoplastico della classe delle camptotecine.
Quando si crea il legame fra MoAb e Trop-2, Sn-38 penetra nella cellula neoplastica e una volta dentro si attiva causandone l'apoptosi attraverso l'inibizione della topoisomerasi I, enzima necessario alla duplicazione del Dna nucleare e quindi alla formazione di nuove cellule cancerose.
La prescrizione di sacituzumab govitecan è influenzata anche dalla disponibilità o meno di trastuzumab deruxtecan, farmaco della stessa categoria costituito da un MoAb anti-Her2 caricato con un derivato di exatecan (Dxd), potente inibitore della topoisomerasi.
A differenza di altre terapie anti-Her2, trastuzumab deruxtecan può agire anche su cellule tumorali con bassi livelli di Her2 e rilasciare le molecole chemioterapiche interessando cellule vicine che esprimono meno il bersaglio.
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