La soluzione salina riduce la durata del raffreddore

Due giorni in meno per i bambini che usano le gocce nasali

La soluzione salina ipertonica potrebbe ridurre la durata del raffreddore nei bambini. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell'Università di Edimburgo presentato durante il Congresso della European Respiratory Society di Vienna.
L'analisi ha coinvolto 407 bambini con meno di 6 anni. 301 di loro sviluppato il raffreddore e 150 sono stati sottoposti alla somministrazione di gocce nasali di soluzione salina ipertonica al 2,6%, mentre i restanti 151 hanno ricevuto cure tradizionali.
“Nella popolazione pediatrica - afferma Cunningham - possono verificarsi fino a 10-12 infezioni delle vie respiratorie superiori, comunemente chiamate raffreddori, ogni anno. Esistono farmaci per migliorare i sintomi, come il paracetamolo e l'ibuprofene, ma nessun trattamento viene attualmente considerato efficace per ridurre il tempo di decorso della malattia”.
È emerso che i bambini che utilizzavano gocce nasali mostravano in media sintomi per 6 giorni e richiedevano meno farmaci, mentre quelli curati con gli approcci tradizionali sperimentavano un decorso medio di 8 giorni.
“Il sale è composto da sodio e cloruro - aggiunge Cunningham - il cloruro è utilizzato dalle cellule che rivestono il naso e la trachea per produrre acido ipocloroso, necessario per difendersi dalle infezioni virali. L'aggiunta di cloruro alle cellule di rivestimento potrebbe favorire il contrasto alla replicazione virale, riducendo la durata dell'infezione e la durata dei sintomi”.
La soluzione salina, tuttavia, sembra avere anche un altro effetto positivo: nel gruppo di controllo il 61 per cento dei familiari dei bambini è stato contagiato, mentre nel gruppo dei bambini trattati la percentuale di familiari con raffreddore è scesa al 41 per cento.
“Ridurre la durata del raffreddore nella popolazione pediatrica - conclude Cunningham - contribuirebbe a migliorare le tempistiche di ritorno alle normali attività. Il nostro lavoro dimostra che questo approccio può essere adottato dai genitori in autonomia, perché rappresenta una soluzione economica, efficace e sicura per i piccoli pazienti”.

09/09/2024 10:51:00 Andrea Piccoli


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