Le donne in attesa di un bambino che mettono troppi chili durante la gravidanza mostrano un rischio aumentato di morte per malattie cardiache o diabete negli anni successivi.
A dirlo è uno studio pubblicato su The Lancet da un team della University of Pennsylvanya guidato da Stefanie Hinkle, che spiega: «Abbiamo dimostrato che mantenere l'aumento di peso durante la gravidanza nell'ambito di quanto consigliato nelle attuali linee guida può proteggere da possibili impatti negativi molto più avanti nella vita, e questa affermazione si basa su prove di benefici a breve termine sia sulla salute materna che su quella del bambino. Ci auguriamo che questo lavoro porti a maggiori sforzi per identificare modi nuovi, efficaci e sicuri per aiutare le donne incinte a mantenere un aumento di peso sano».
Lo studio ha esaminato i dati di oltre 45.000 persone arruolate dal Collaborative Perinatal Project, che ha catalogato i dati di un gruppo etnicamente diversificato di donne che hanno partorito negli anni '50 o '60, collegandoli ai dati sulla mortalità fino al 2016, circa 50 anni dopo.
Durante la gravidanza, le linee guida suggeriscono un aumento di peso che va da 13 a 18 chili per le persone considerate sottopeso e circa 5-9 chili per quelle in condizione di obesità .
Tra coloro che erano sottopeso prima della gravidanza, ma avevano accumulato più del peso attualmente raccomandato, il rischio di decesso correlato a malattie cardiache è aumentato dell'84%. Tra le donne che erano considerate di peso normale prima della gravidanza, la mortalità per tutte le cause è aumentata del 9% quando hanno accumulato più peso di quanto raccomandato, e il rischio di decesso correlato a malattie cardiache è salito del 20%.
Fra chi era considerata in sovrappeso prima della gravidanza, il rischio di morte è aumentato del 12% nel caso in cui prendessero più peso di quello raccomandato.
Non è emersa correlazione tra l'elevato aumento di peso durante la gravidanza e i successivi decessi tra i soggetti obesi, probabilmente perché in questi individui il rischio è già aumentato.
Fonte: Lancet 2023. Doi: 10.1016/S0140-6736(23)01517-9
Lancet
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293534 volte