Le apnee notturne pregiudicano la memoria

Problemi di organizzazione del pensiero più probabili per chi ne soffre

Chi soffre di apnee notturne mostra maggiori probabilità di soffrire di problemi di memoria e di organizzazione di pensiero. A dimostrarlo è uno studio presentato al congresso dell'American Academy of Neurology di Denver.
Le apnee notturne sono un disturbo respiratorio che si verifica durante il sonno, provocando un ridotto apporto di ossigeno e la frammentazione del sonno a causa dei tanti micro-risvegli.
Un uomo su 4 soffre di apnee ostruttive del sonno, ma il disturbo si manifesta anche fra le donne, soprattutto dopo la menopausa. Chi soffre del disturbo accusa spesso anche mal di testa e deficit di attenzione.
«L'apnea notturna è un disturbo comune che è spesso sottodiagnosticato, anche se in realtà sono disponibili trattamenti», ha commentato l'autore dello studio Dominique Low, neurologo del Boston Medical Center in Massachusetts. «Il nostro studio ha scoperto che i partecipanti con sintomi di apnee notturne avevano maggiori probabilità di avere problemi legati alla memoria».
Alla ricerca hanno partecipato 4.257 persone, a cui è stato somministrato un questionario sulla qualità del sonno, su problemi di memoria e di pensiero.
Sul totale dei partecipanti, 1.079 hanno riportato sintomi di apnea notturna, fra questi il 33% (357) ha segnalato problemi di memoria o di organizzazione del pensiero rispetto a 628 persone, ovvero il 20% delle persone senza sintomi di apnea notturna.
Dopo aver eliminato fattori confondenti, è emerso che chi affermava di soffrire di apnee notturne aveva più o meno il 50% in più di probabilità di soffrire anche di problemi di memoria o di organizzazione del pensiero.
«Questi risultati evidenziano l'importanza dello screening precoce per l'panea notturna», hanno sottolineato gli autori. Per contrastare le apnee le possibili soluzioni sono diverse. Innanzitutto è fondamentale dimagrire: il 10 per cento dei chili persi in una dieta influiscono direttamente sulla riduzione del grasso attorno alle vie aeree.
Dal momento che in un caso su due le apnee dipendono dalla posizione supina e sono di lieve entità, ne consegue che è sufficiente intervenire sulla posizione adottata per dormire la notte. Per “costringere” i pazienti a dormire su un fianco i metodi sono diversi: quello artigianale prevede la cucitura di una tasca nella parte posteriore del pigiama in cui inserire una pallina da tennis, in modo tale che la scomodità avvertita induca il soggetto a cambiare posizione. Ma esistono anche stimolatori che trasmettono una vibrazione disturbante a collo e torace quando ci si mette supini.
Il trattamento più diffuso ed efficace resta però il CPAP, il sistema di ventilazione meccanica a pressione positiva continua che fornisce aria in caso di apnea per impedire che le vie aeree collassino. Ovviamente va prescritta dal medico che deve trovare la pressione d'aria adeguata e la maschera giusta, e il paziente va addestrato al suo utilizzo per alcuni giorni.

05/03/2024 10:30:00 Andrea Sperelli


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