Una donna affetta da iperosmia è in grado di riconoscere la presenza del morbo di Parkinson anni prima della comparsa dei sintomi. Joy Milne, un'infermiera scozzese in pensione, ha scoperto la malattia del marito 12 anni prima della sua comparsa proprio grazie all'iperosmia, cioè alla maggiore sensibilità agli odori di cui è affetta.
Sono alcune molecole in particolare - acido ippurico, eicosano e ottadecanale - ad essere secrete in concentrazioni più elevate in caso di Parkinson.
Sulla base di questa capacità, i ricercatori dell'Università di Manchester coordinati da Perdita Barran hanno sviluppato un test rapido per il riconoscimento nasale del Parkinson. Allo studio hanno partecipato 150 persone sottoposte a misurazioni del sebo per individuare la presenza di acido ippurico e di elementi chimici che indicano livelli alterati nei neurotrasmettitori.
L'aumento di sebo è uno dei segni distintivi del morbo di Parkinson. Le ghiandole sebacee producono sebo nella pelle, che aiuta a mantenerla idratata, prevenendo l'evaporazione del sudore e aiutando la regolazione della temperatura corporea.
Un test che preveda il campionamento del sebo ha il vantaggio di essere molto più rapido rispetto ad altri approcci strumentali basati sull'analisi di urine e sangue.
I risultati offerti dalla ricerca preludono a un prossimo futuro in cui potremo avere un test rapido di routine da eseguire anche nelle cliniche o dai medici di famiglia per la diagnosi del Parkinson.
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