Sulla rivista Circulation è apparso un documento di aggiornamento sulla gestione dei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero (OHCA). «L'arresto cardiaco extraospedaliero, che rappresenta circa metà delle principali cause di morte cardiovascolari, ha una prognosi sfavorevole con meno del 10% di sopravvissuti alla dimissione ospedaliera», spiega la prima autrice Jacqueline Tamis-Holland, cardiologa interventista e direttore associato del laboratorio di cateterizzazione cardiaca al Mount Sinai St. Luke's Hospital di New York.
Nei pazienti con ritmo defibrillabile che hanno ricevuto una rianimazione cardiopolmonare da parte di un testimone e che hanno ottenuto il ripristino della circolazione spontanea entro 15 minuti dall'arresto le percentuali di sopravvivenza sono più alte.
«Il laboratorio di cateterizzazione cardiaca, che svolge un ruolo importante nella successione di eventi terapeutici messa in atto nei pazienti con OHCA, fornisce supporto diagnostico, terapeutico e rianimatorio dopo un arresto cardiaco improvviso dovuto a cause diverse, ma riveste un'importanza fondamentale nel trattamento dell'arresto cardiaco causato da una malattia coronarica», scrivono gli autori del documento, che sintetizza i dati disponibili che riguardano la gestione del laboratorio di cateterizzazione cardiaca nei pazienti con OHCA.
«Nonostante i tentativi di fornire suggerimenti utili per la cura dobbiamo riconoscere la mancanza di dati sui risultati ottenuti in molte aree della gestione, tra cui l'uso prospettico dei punteggi di rischio cardiaco per guidare le decisioni gestionali e il ruolo dell'angiografia d'emergenza nei pazienti con OHCA e sovraslivellamento del tratto ST (STE) all'ECG», spiega Tamis-Holland. «Nel trattamento dell'OHCA, una condizione devastante che richiede cure di emergenza immediate e coordinate fornite da un team multidisciplinare, il cardiologo interventista e il laboratorio di cateterizzazione cardiaca svolgono un importante ruolo nella catena di sopravvivenza. E per garantire risultati ottimali servono una valutazione e un triage rapidi per selezionare i pazienti che potrebbero trarre il massimo beneficio dalle terapie invasive».
Fonte: Circulation 2023. Doi: 10.1161/CIR.0000000000001199
Circulation
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