Nuove conferme per i pazienti affetti da tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC), che si colloca tra le principali cause di morte al mondo per malattia neoplastica. Al recente congresso dell'American Association for Cancer Research (AACR), sono stati presentati i dati di follow-up a due anni del CodeBreaK 100, studio clinico di fase I/II, condotto su pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato e con mutazione KRASG12C.
I dati sono relativi a 174 pazienti che a seguito di precedenti terapie, nella maggior parte dei casi chemioterapia a base di platino associata a immunoterapia, sono stati trattati con una singola dose orale giornaliera di 960 mg di sotorasib fino a progressione o tossicità inaccettabile.
Il 40,7% dei pazienti ha risposto alla terapia con una riduzione del tumore, completa o parziale (tasso di risposta obiettiva, ORR). Il tasso di controllo della malattia (DCR), ottenuto considerando anche i pazienti con risposta stabile, è stato pari all'83,7%: in particolare, 5 pazienti hanno ottenuto una risposta completa e 65 pazienti una risposta parziale. La durata mediana della risposta (DoR, cioè il tempo in cui è durata la risposta nel 50% dei pazienti) è stata di 12,3 mesi; analogamente, la sopravvivenza mediana libera da progressione della malattia (PFS, il tempo in cui non si è registrata una ripresa della malattia nel 50% dei pazienti) è stata di 6,3 mesi e la sopravvivenza mediana globale (OS, il tempo di sopravvivenza del 50% dei pazienti) di 12,5 mesi, con il 32,5% dei pazienti ancora in vita dopo due anni.
Nel corso del follow-up a lungo termine non sono emersi nuovi segnali relativi a problemi di sicurezza con l'impiego di sotorasib.
“I risultati a 2 anni dello studio CodeBreaK 100 sono incoraggianti perché confermano il ruolo di sotorasib quale primo farmaco con approccio target verso una mutazione finora trattata con chemioterapia e/o immunoterapia nel tumore del polmone non a piccole cellule KRASG12C mutato in stadio avanzato”, ha commentato Marcello Tiseo, Professore Associato di Oncologia, e Responsabile del PDTA di Oncologia Toracica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. “Il tasso di risposta intorno al 40% è decisamente superiore rispetto al 10% che eravamo abituati a ottenere con la chemioterapia. Anche la sopravvivenza a due anni del 32,5% rappresenta un vantaggio rispetto a quanto ottenevamo in precedenza e indica una possibilità di controllo della malattia anche a più lungo termine. Altro aspetto da valorizzare è che essendo un farmaco orale offre un profilo di tollerabilità migliore rispetto ai trattamenti chemioterapici che avevamo a disposizione, un dato confermato anche all'aggiornamento presentato recentemente. Sotorasib si sta configurando come primo nuovo farmaco selettivamente attivo in presenza della mutazione KRASG12C, in grado di modificare lo scenario terapeutico per questo sottogruppo di pazienti, che costituisce circa il 12% del totale dei pazienti con NSCLC”.
In Italia il carcinoma polmonare è la seconda neoplasia più frequente negli uomini (15%) e la terza nelle donne (6%). Nel 2020 sono stati stimati 41.000 nuovi casi, l'85% dei quali è rappresentato dal tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC), che è quello più frequentemente caratterizzato da mutazioni. Infatti, nel 60%5 circa dei casi, viene identificata una mutazione specifica: tra queste, KRAS G12C è una delle più frequenti (presente in circa 1 paziente su 8, 11-13%), riscontrata nel nostro Paese in circa 4.500 nuove diagnosi l'anno.
Nel maggio 2021, sotorasib è stato il primo inibitore di KRASG12C a ricevere l'approvazione regolatoria mediante procedura accelerata negli Stati Uniti. Sotorasib è stato successivamente approvato in molti altri Paesi portando a 39 il numero di nazioni in cui è oggi disponibile. A gennaio 2022 è stato approvato dalla Commissione Europea.
“Con le approvazioni da parte delle autorità regolatorie ottenute in quasi 40 Paesi e migliaia di pazienti trattati, sotorasib, l'unico inibitore ad oggi approvato di KRASG12C, è la prima terapia mirata per il trattamento di pazienti affetti da NSCLC con questa mutazione”, ha affermato David M. Reese, M.D. vicepresidente esecutivo della divisione Ricerca e Sviluppo di Amgen. “Siamo incoraggiati da questi ultimi risultati dello studio CodeBreaK 100, i quali rappresentano il follow-up in assoluto più lungo in pazienti trattati con l'inibitore di KRASG12C e confermano risposte rapide, profonde e durature nei pazienti che hanno ricevuto sotorasib”.
Informazioni su Lumykras (sotorasib)
Amgen ha affrontato una delle sfide più difficili degli ultimi 40 anni nella ricerca sul cancro sviluppando l'inibitore di KRASG12C Lumykras6. Lumykras ha dimostrato di possedere un profilo beneficio/rischio positivo, caratterizzato da un'attività antitumorale rapida, profonda e duratura in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico che ospita la mutazione KRASG12C, con una formulazione orale per singola somministrazione giornaliera.
Amgen sta portando avanti il più ampio e approfondito programma globale di sviluppo di un inibitore di KRASG12C con una velocità senza precedenti e sta valutando più di 10 regimi di combinazione con sotorasib, incluse combinazioni in tripletta, e coinvolgendo centri di sperimentazione clinica dislocati in cinque continenti. A oggi, più di 4.000 pazienti in tutto il mondo hanno ricevuto Lumykras nell'ambito del programma di sviluppo clinico e dell'uso commerciale.
Il carcinoma polmonare è la principale causa di morte per tumore in tutto il mondo e a livello mondiale provoca più decessi rispetto al carcinoma del colon, al carcinoma mammario e al carcinoma della prostata combinati. I tassi di sopravvivenza complessiva relativi al NSCLC stanno migliorando anche se rimangono bassi per i pazienti con malattia avanzata, e la sopravvivenza a 5 anni è solo del 7% per quelli con malattia metastatica.
KRAS G12C è la mutazione di KRAS più comunemente riscontrata nel NSCLC. Il 12% dei pazienti con NSCLC presenta la mutazione KRASG12C. Nei pazienti con NSCLC e mutazione KRASG12C in cui il trattamento di prima linea non ha funzionato o ha smesso di funzionare, i bisogni terapeutici insoddisfatti rimangono elevati e le opzioni di trattamento limitate. Dopo il trattamento di seconda linea del NSCLC con mutazione KRASG12C, i risultati con le terapie attuali non raggiungono risultati soddisfacenti, con una sopravvivenza mediana libera da progressione di circa 4 mesi.
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