Lo sport riduce il rischio di cadute nelle donne anziane

Minori probabilità di caduta per le donne che effettuano attività fisica

Uno studio apparso su Jama Network Open mostra che le donne che praticano attività fisica almeno ai livelli raccomandati dall'Oms mostrano minori probabilità di incorrere in cadute sia dannose che non dannose.
Soprattutto la camminata veloce e l'attività fisica moderata e moderata-vigorosa sembrano associate a probabilità minori di cadute non traumatiche.
«Le cadute e gli infortuni ad esse correlati sono comuni tra gli anziani. Si consiglia agli anziani di svolgere da 150 a 300 minuti di attività fisica a settimana per ottenere benefici per la salute; tuttavia, l'associazione tra il raggiungimento del livello raccomandato di attività fisica e le cadute non è chiara», afferma Catherine Sherrington della University of Sydney e del Sydney Local Health District di Sydney, autrice principale dello studio.
I ricercatori hanno esaminato le associazioni fra l'attività fisica nel tempo libero e le cadute non traumatiche e le lesioni nelle donne anziane, servendosi dei dati dell'Australian Longitudinal Study on Women's Health. Allo studio hanno partecipato le donne nate dal 1946 al 1951 che avevano completato alcuni questionari di follow-up nel 2016 (età 65-70 anni) e nel 2019 (età 68-73 anni). Sono state valutate le quantità settimanali auto-riferite di attività fisica e i tipi di movimento praticati nel tempo libero. Lo studio ha incluso 7.139 donne. La partecipazione ad attività fisica nel tempo libero pari o superiore al livello raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (da 150 a <300 min/settimana) è stata associata a una ridotta probabilità di cadute non traumatiche e cadute accidentali.
Rispetto alle donne che non praticavano attività fisica, quelle che hanno affermato di camminare a ritmo sostenuto e di praticare un'attività fisica moderata o vigorosa hanno mostrato un rischio ridotto di cadute non traumatiche. Non è emersa un'associazione significativa fra i tipi di attività fisica e le cadute accidentali.

Fonte: JAMA Network Open 2024. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2023.54036
Jama

20/02/2024 10:10:00 Andrea Sperelli


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