Grazie alla stimolazione elettrica dei nervi spinali sensoriali è possibile risvegliare gradualmente i motoneuroni del midollo spinale, migliorando così la forza muscolare delle gambe e la capacità di movimento dei pazienti con atrofia muscolare spinale (Sma).
È il risultato di uno studio condotto su 3 pazienti e riportato su Nature Medicine da scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine.
La neurostimolazione migliora la funzione dei motoneuroni, riduce la fatica e migliora la forza e la deambulazione, indipendentemente dalla gravità dei sintomi.
"Per contrastare la neurodegenerazione, abbiamo bisogno di due cose: fermare la morte dei neuroni e ripristinare la funzione sopita dei neuroni ancora in vita", spiega l'autore principale Marco Capogrosso, che ha lavorato nello studio con Elvira Pirondini a Pittsburgh.
Il trial, della durata di 29 giorni, ha coinvolto 3 pazienti con forme più lievi di Sma, quelle di tipo 3 e 4. Ai soggetti sono stati impiantati due elettrodi per la stimolazione del midollo spinale, posizionati nella parte bassa della schiena per indirizzare gli impulsi esclusivamente alle radici nervose sensoriali.
Il dispositivo per la stimolazione è stato rimosso dopo 19 sedute, dopo le quali sono stati effettuati dei test per la misurazione della forza e dell'affaticamento muscolare, dei cambiamenti nell'andatura, dell'ampiezza del movimento e della distanza percorsa a piedi.
Durante le quattro settimane di trattamento i partecipanti sono migliorati sotto diversi aspetti. Un paziente ha riferito di essere in grado di camminare da casa al laboratorio senza stancarsi.
I 3 pazienti hanno aumentato il punteggio del test del cammino di 6 minuti di almeno 20 metri: un miglioramento della funzione neurale e un aumento della capacità dei motoneuroni di trasmettere impulsi elettrici ai muscoli.
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