Molti pazienti colpiti da Covid non riescono a uscire completamente dall’incubo. Uno studio italiano pubblicato su Jama Network Open rivela infatti che a 4 mesi dalle dimissioni ospedaliere molti soggetti accusano ancora problemi respiratori, fisici e psicologici.
«Sebbene esistano molti dati sulle manifestazioni cliniche, il decorso, il tasso di mortalità dei casi e i fattori di rischio associati alla mortalità in Covid-19, le sequele respiratorie e funzionali a lungo termine nei sopravvissuti sono sconosciute», spiega Mattia Bellan, dell'Università del Piemonte Orientale e dell'Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara, primo autore del lavoro.
Gli scienziati italiani hanno valutato le conseguenze a lungo termine della malattia in 238 pazienti, testando la prevalenza di anomalie della funzione polmonare, la compromissione della funzione fisica e gli effetti psicologici passati 4 mesi dalla fine del ricovero.
L’età media dei soggetti era di 61 anni con un numero medio di comorbilità pari a 2. Del gruppo, 219 pazienti hanno completato sia i test di funzionalità polmonare sia la misurazione della capacità di diffusione del monossido di carbonio (Dlco).
In 113 pazienti, la Dlco è risultata ridotta a meno dell’80% del valore stimato, in altri 34 pazienti a meno del 60%.
Il punteggio Short Physical Performance Battery (SPPB) è stato utilizzato per valutare il grado di mobilità dei pazienti, risultata limitata nel 22,3% dei casi (53 pazienti).
I pazienti con punteggi Sppb all'interno dell'intervallo di riferimento sono stati sottoposti a un test del cammino di due minuti, e il risultato di tale esame è stato al di fuori degli intervalli di riferimento delle prestazioni attese per età e sesso in ben 75 pazienti (40,5%). Ne consegue che 128 pazienti (53,8%) hanno riportato un danno funzionale legato alla malattia, mentre 41 pazienti (17,2%) hanno riferito di sintomi di stress post-traumatico.
Fonte: Jama Network Open
Andrea Sperelli
23/02/2021
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