Uno studio apparso su Molecular Psychiatry mostra che le donne affette da malattie autoimmuni (AD) hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione in gravidanza e dopo il parto. Ma il rapporto pare anche inverso, ovvero in caso di depressione perinatale (PND) aumenta il rischio di sviluppare una malattia autoimmune.
«Questi risultati dimostrano un'associazione bidirezionale tra AD e PND indipendente dalle comorbilità psichiatriche, suggerendo meccanismi biologici possibilmente condivisi», afferma la prima autrice Emma Brann dell'Istituto di medicina ambientale al Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia. «Sebbene la depressione maggiore, caratterizzata da un profilo pro-infiammatorio, si sovrapponga geneticamente alle AD e il periodo perinatale coinvolga sia adattamenti del sistema immunitario sia alterazioni dei sintomi dell'AD, il legame bidirezionale tra PND e AD resta in gran parte inesplorato».
I ricercatori si sono serviti dei dati del Registro svedese delle nascite prendendo in considerazione le donne che avevano partorito in Svezia fra il 2001 e il 2003. Il campione, formato da circa 815.000 donne e 1,3 milioni di gravidanze, aveva sofferto di depressione durante la gravidanza o entro un anno dal parto in poco più di 55.000 casi.
I ricercatori hanno poi confrontato l'incidenza di 41 malattie autoimmuni nelle donne con o senza PND. È così emerso che le donne con AD avevano il 30% in più di probabilità di soffrire di PND, mentre le donne con PND mostravano il 30% di probabilità in più di sviluppare una AD rispetto alle donne senza PND.
«Date le significative modifiche del sistema immunitario femminile durante il periodo perinatale, abbiamo ipotizzato una possibile associazione tra AD e PND, cosa già suggerita da precedenti studi, ma non nella misura da noi osservata», spiega Brann. «Speriamo che questi risultati aiutino i decisori a indirizzare i finanziamenti verso l'assistenza sanitaria materna, in modo che più donne possano ricevere aiuto e sostegno in tempo utile».
Fonte: Molecular Psychiatry 2024. Doi: 10.1038/s41380-023-02351-1
Molecular Psychiatry
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
281877 volte