Il grasso non sarebbe necessariamente un male in caso di diabete. Lo dice un nuovo studio dell'Università di Ginevra pubblicato su Diabetologia da Lucie Oberhauser, secondo cui il grasso rallenterebbe la comparsa della malattia proteggendo il pancreas e aiutandolo ad adattarsi al glucosio in eccesso.
«Uno stile di vita eccessivamente sedentario e una dieta ipercalorica favoriscono lo sviluppo del diabete alterando il funzionamento delle cellule pancreatiche e rendendo meno efficace la regolazione della glicemia. Ma il grasso, spesso citato come il colpevole ideale, potrebbe essere riabilitato», spiega la ricercatrice.
Il team di Oberhauser ha analizzato i meccanismi di adattamento delle cellule beta umane e murine a un eccesso di zucchero e/o grasso, esponendole ora all'uno ora all'altro, o a entrambi.
«Un ciclo di accumulo e mobilizzazione del grasso consente alle cellule beta pancreatiche di adattarsi allo zucchero in eccesso, evidenziando un meccanismo biologico inaspettato che potrebbe essere utilizzato come leva per ritardare l'insorgenza del diabete di tipo 2», scrivono gli autori.
L'analisi ha mostrato che le goccioline di grasso accumulate non erano riserve statiche ma il sito di un ciclo dinamico di immagazzinamento e mobilizzazione. Grazie alle molecole accumulate e rilasciate, le cellule beta riescono ad adattarsi allo zucchero in eccesso mantenendo una secrezione insulinica quasi normale. «Il prossimo passo è capire il meccanismo attraverso cui il grasso rilasciato stimola la secrezione di insulina», conclude la ricercatrice.
Fonte: Diabetologia
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