Generare nuovi neuroni in età adulta potrebbe essere la risposta a molte malattie cerebrali, in particolare quelle caratterizzate da declino cognitivo. È quanto emerge da una nuova ricerca pubblicata su Cell Stem Cell da ricercatori della University of Southern California di Los Angeles.
La regione cerebrale che trarrebbe i maggiori benefici dalla neurogenesi è l'ippocampo, area da cui dipendono le funzioni mnemoniche e di orientamento. In alcuni animali, specie i roditori, si manifesta la capacità di generare nuovi neuroni, ma per gli esseri umani il dibattito scientifico è ancora aperto.
La ricerca dimostra che il numero di nuovi neuroni rilevati nell'ippocampo risulta associato a migliori prestazioni di apprendimento verbale, il segno evidente che la neurogenesi potrebbe avere un ruolo fondamentale anche per le funzioni cognitive degli esseri umani.
Lo studio è partito dall'analisi di una ventina di persone sottoposte a resezione chirurgica dell'ippocampo per il trattamento di una forma di epilessia resistente al trattamento farmacologico, l'epilessia del lobo temporale mesiale. La malattia porta a una progressiva perdita neuronale concentrata nella zona dell'ippocampo con relativo peggioramento delle funzioni cognitive.
«Il nostro studio fornisce una prova a livello cellulare di come la neurogenesi adulta abbia una corrispondenza con le funzioni cognitive degli esseri umani», dicono gli autori, primo firmatario Aswathy Ammothumkandy del Department of Stem Cell Biology and Regenerative Medicine della University of Southern California di Los Angeles. «Il carico del declino cognitivo sui sistemi sanitari del mondo intero aumenterà nei prossimi anni e la nostra ricerca suggerisce che il legame esistente tra nuovi neuroni e apprendimento verbale potrebbe diventare la base per lo sviluppo di trattamenti finalizzati a recuperare le funzioni cognitive delle persone anziane o che soffrono di forme di demenza. Per ora, comunque, questi sono obiettivi verso cui tendere, e i futuri trattamenti sono lontani nel tempo».
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