È noto che circa il 15% dei pazienti con malattia emorroidaria (ME) sintomatica deve ricorrere ad intervento chirurgico, mentre nella maggior parte dei casi l'opzione terapeutica è conservativa.
La scelta accurata di ogni singola procedura, a causa della migliore caratterizzazione fisiopatologica della malattia e delle sempre più sofisticate tecnologie, non può prescindere da una corretta stadiazione pre-operatoria della malattia.
Scopo di tale studio prospettico è stato testare la validità della classificazione PATE 2006, che prende in considerazione non solo gli aspetti anatomici della ME, ma anche la qualità di vita e la severità dei sintomi del paziente, al fine di scegliere il trattamento più appropriato alla situazione clinica contingente.
Per lo studio sono stati reclutati pazienti affetti da ME, afferenti a 5 Centri di riferimento diversi. Sono stati inclusi pazienti di entrambi i sessi, non sottoposti precedentemente a chirurgia colo-rettale o proctologica, non in trattamento con anticoagulanti orali o affetti da patologie croniche. I pazienti sono stati inquadrati secondo la classificazione PATE 2006, formulata con l'intento di fornire un indice di gravità mediante uno score numerico, tenendo in considerazione i seguenti parametri: presenza di emorroidi interne (P); presenza e frequenza o assenza di episodi acuti (A); tono sfinteriale (T); presenza o assenza di emorroidi esterne (E); severità dei sintomi (prurito, dolore, gonfiore, sanguinamento spontaneo o post-evacuativo); giudizio sulla qualità di vita.
Il calcolo dello score totale della PATE 2006 è stato elaborato da un computer con i valori numerici relativi alle singole voci. In base alla gravità della malattia i pazienti sono stati sottoposti a trattamento conservativo parachirurgico o medico o ad intervento chirurgico.
Le tecniche parachirurgiche e le tecniche chirurgiche sono state eseguite sempre dallo stesso chirurgo mentre il controllo post-operatorio da un altro specialista.
Sono stati inclusi nello studio 500 pazienti: 260 donne e 240 uomini, con età media di 49 anni. I pazienti arruolati hanno eseguito tutti un esame completo del colon (mediante colonscopia totale, clisma opaco a doppio contrasto o colonscopia virtuale) che ha escluso la presenza di altre patologie. Sono stati trattati con tecnica conservativa medica e/o parachirurgica 350 pazienti (186 donne, 164 uomini). I restanti 150 (74 donne, 76 uomini) sono stati sottoposti ad intervento chirurgico. Tra i 2 gruppi non sono state osservate differenze riguardo età e sesso. La media dei disturbi calcolata con la PATE 2006 nei pazienti trattati conservativamente è stata di 21.8; nei pazienti trattati chirurgicamente è stata di 25.9. In entrambi i gruppi il punteggio numerico correlava significativamente con la gravità della ME.
Tale studio dimostra che la PATE 2006 consente di ottenere un giudizio sulla gravità della malattia emorroidaria, offrendo la possibilità di scegliere la più opportuna opzione terapeutica.
Grazie ad uno score numerico ottenuto dai vari parametri presi in considerazione, la PATE 2006 inoltre permette di migliorare il follow-up dei pazienti e vagliare in modo scientifico l'efficacia dei trattamenti attualmente a disposizione.
Lo studio è stato realizzato dalla collaborazione tra Dipartimento Di Chirurgia Generale Trapianto d'Organo, Istituto “Paride Stefanini”, Università Degli Studi Di Roma “Sapienza”, Unità di Endoscopia e Gastroenterologia Operativa “Fabio Di Giovanbattista” di Roma e Dipartimento Di Scienze Cliniche-Gastroenterologia, Università degli Studi di Roma “Sapienza”.
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