Le feste di Natale non sono solo cenoni e pranzi, ma anche tutti quei giorni tra una festa e l'altra che rischiano di farci ingrassare ancora di più per il consumo degli inevitabili avanzi.
"Consumarli tra una festa e l'altra va bene, purché lo si faccia con una programmazione razionale, in piccole quantità divise per i 5 pasti. Senza esagerare, meglio congelare o condividere con chi ha meno di noi", consiglia Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute.
“Per ridurre il rischio di un ciclo continuo di pranzi-cene caloriche a base di avanzi", spiega l'esperto all'Adnkronos Salute, “nelle giornate normali gli avanzi ben conservati che si vogliono consumare vanno suddivisi in cinque piccoli pasti. Ci organizziamo in modo da usare i dolci per la colazione, e per piccoli spuntini a metà mattina o metà pomeriggio. Le pietanze salate - dalla pasta alla carne al pesce e quant'altro - le divideremo per pranzo (pesce e carne) e cena (pasta, riso). Con questo piccolo accorgimento non solo salvaguardiamo la nostra salute e appaghiamo il palato, ma soprattutto non buttiamo nulla in un periodo in cui il risparmio conta". Importante, però, la sicurezza del cibo e la corretta conservazione. "Buona parte dei piatti cucinati possono essere conservati fino a 48 ore".
Molti cibi possono essere congelati, consentendo un consumo più diluito nel tempo.
"Una buona idea usare l'abbattitore, strumento oggi presente in molte case, anche una buona idea regalo per le feste. Questo apparecchio consente di mantenere tutte le caratteristiche dell'alimento che, anche caldo, si porta rapidamente a una temperatura oltre i -18 gradi. Ed è come una foto che lascia tutte le caratteristiche nutrizionali di quel momento".
Ovviamente va benissimo anche il normale congelatore, "tenendo presente che prima è necessario che il piatto sia freddo e che si raffreddi in un ambiente non troppo riscaldato".
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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