I casi di meningite nel nostro paese sono in costante diminuzione. Se nel 2019 si sono registrati 190 casi di malattia invasiva da meningococco, nel 2020 le persone colpite sono state 74 e nel 2021 appena 26. Numeri in calo anche grazie alla pandemia da Covid-19 e alle conseguenti restrizioni decise per contenerne la diffusione.
Tuttavia, un ruolo decisivo lo sta svolgendo il vaccino. Il sierotipo più frequente negli ultimi anni è il B, seguito da C, Y e W. Non c'è stata alcuna segnalazione di casi con sierotipi A e X.
“La meningite è una patologia rara ma molto grave, con esiti disabilitanti e spesso fatali - avverte Filippo Salvini, responsabile del Pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Niguarda di Milano - perché nell'arco di poche ore può portare alla morte. Questo avviene nel 10% dei casi e nel 10-20% dei sopravvissuti ci sono danni permanenti a livello cerebrale, perdita dell'udito, disturbi dell'apprendimento, amputazioni. Un rischio che è maggiore nei bambini in tenera età. Non sempre - continua Salvini - si è in grado di contenere i danni con terapie farmacologiche. Per questo è importante pensare in chiave preventiva con una profilassi vaccinale".
"Ecco perché è importante pre-occuparsi, senza allarmismi, ma con una corretta informazione sugli strumenti di prevenzione disponibili come i vaccini", sottolinea Maurizio Orso, responsabile del Centro vaccinale dell'ospedale Niguarda. "La maggior parte delle malattie meningococciche nell'uomo è dovuta ai sierotipi A, B, C, W135 e Y e per questi sono disponibili tre tipi vaccini. Nella nostra Regione il vaccino anti-meningococco C, raccomandato e offerto gratuitamente dopo il compimento del 1 anno di vita, in occasione della vaccinazione anti morbillo-parotite-rosolia; il vaccino anti-meningococco ACW135Y è offerto gratuitamente agli adolescenti in occasione della vaccinazione Hpv e rimane gratuito per tutti i non vaccinati fino alla maggiore età. Il vaccino anti-meningococco B è raccomandato e offerto gratuitamente a tutti i neonati a partire dai nati nel 2017".
"I giovani neomaggiorenni - dettaglia Orso - per un anno possono scegliere autonomamente di puntare sulla propria prevenzione. A questi target si affiancano le persone con patologie croniche e anche i loro conviventi. È opportuno sottolineare che per le fasce di età non coperte dalla istituzionalità, vi è sempre la possibilità di rivolgersi ai centri vaccinali ed effettuare la vaccinazione anti-meningococco con la formula del co-pagamento. Per questo dobbiamo far crescere la cultura vaccinale e portare avanti un'azione comune tra i medici in chiave preventiva. Da qui, l'invito è quello di rivolgersi ai propri medici e ai centri specializzati per chiarire ogni dubbio”.
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