L'alga giapponese Wakame sembra offrire benefici ai pazienti che soffrono di osteoartrosi, una delle malattie articolari degenerative più comuni. L'alga, commestibile e molto utilizzata nella cucina giapponese, mostra interessanti proprietà antiossidanti.
Sulle articolazioni è presente la cartilagine che consente lo scorrimento delle superfici articolari adiacenti e sopporta il carico durante il movimento. La cartilagine ialina è costituita da condrociti e da una matrice extracellulare di cui queste cellule sono responsabili del mantenimento. Poiché la cartilagine ialina è un tessuto aneurale e avascolare, la comunicazione con le cellule e la suddetta matrice avviene attraverso la diffusione di molecole dal liquido sinoviale, rendendo di conseguenza difficile la riparazione del tessuto in caso di danno.
Per questo un'eventuale insufficienza della cartilagine ialina conduce a un malfunzionamento articolare, caratteristica principale di malattie reumatiche come l'osteoartrosi.
Uno studio pubblicato sull'International Journal of Molecular Sciences mostra l'efficacia dei fucoidani grezzi dell'alga bruna sui condrociti. I dati hanno dapprima confermato la vitalità cellulare nei condrociti trattati con fucoidani grezzi, poi sono stati analizzati i loro effetti antinfiammatori, che si sono manifestati con la riduzione della produzione di IL-6 stimolata da IL-1beta. Oltre a ciò, la capacità antiossidante dei fucoidani grezzi è stata osservata attraverso la sovraregolazione dei livelli di Nrf-2, con i composti di undaria che mostrano ancora un effetto più consistente. Nrf-2 è un regolatore che possiede una funzione fondamentale nella risposta cellulare allo stress ossidativo, migliorando in tal modo la protezione della cellula contrastando il danno ossidativo e proteggendola dagli stati infiammatori.
I fucoidani grezzi non sembrano però avere effetti sulla senescenza cellulare, dal momento che non hanno ridotto l'attività della beta-galattosidasi, la proliferazione cellulare o la produzione di IL-6 nei condrociti stimolati con etoposide.
La ricerca mostra quindi la capacità dei fucoidani grezzi di alleviare parzialmente l'infiammazione e lo stress ossidativo associati all'osteoartrosi, ma non intervengono sulla senescenza dei condrociti.
Secondo i ricercatori dell'Universidade da Coruña, i fucoidani agirebbero attivando la via antiossidante Nrf-2/HO-1 e riducendo la produzione di ROS. Saranno necessari tuttavia studi più approfonditi per capire la dose necessaria per gli effetti migliori sull'osteoartrosi.
Fonte: ijms
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