Per superare un'artrosi grave della caviglia è meglio intervenire con un'artroplastica totale (Taa), intervento che consente il recupero di una migliore funzione a lungo termine rispetto all'artrodesi (Aa).
A dirlo è uno studio pubblicato sul Journal of Bone & Joint Surgery da un team della University of Washington e del VA Puget Sound Health Care System guidato da Bruce Sangeorzan, che spiega: «Entrambi i trattamenti per l'artrosi alla caviglia allo
stadio terminale sono efficaci per alleviare il dolore e migliorare i risultati riportati dai pazienti. Tuttavia, sembra che la Taa porti a un miglioramento più ampio nella maggior parte delle misure di esito riportate dai pazienti a 48 mesi dall'intervento».
Nel suo stadio terminale, l'artrosi della caviglia è caratterizzata dalla perdita completa di cartilagine e dal dolore generato dal contatto osso su osso nell'articolazione.
Di norma si opta per un'artrodesi, la tecnica basata sull'utilizzo di piastre e viti per fondere le ossa della caviglia in un unico pezzo. Negli ultimi anni, però, ha preso piede l'artroplastica totale che prevede l'impianto di una protesi per sostituire l'intera articolazione della caviglia deteriorata.
I ricercatori hanno messo a confronto i risultati della Taa con quelli della Aa a lungo termine su un campione di 517 pazienti con artrosi alla caviglia allo stadio terminale. 414 di loro sono stati sottoposti a Taa e 103 ad Aa.
Entrambe le procedure hanno prodotto miglioramenti a 4 anni dall'intervento, ma nella maggior parte delle misurazioni i pazienti sottoposti a Taa hanno mostrato esiti migliori rispetto ai pazienti Aa.
Anche in relazione al dolore, i pazienti sottoposti a Taa hanno mostrato punteggi migliori rispetto a quelli sottoposti ad Aa. Per entrambi i trattamenti, i miglioramenti osservati due anni dopo l'intervento sono stati mantenuti per quattro anni dopo l'intervento.
Rispetto al grado di soddisfazione dei pazienti, quelli sottoposti a Taa si dichiaravano completamente soddisfatti nel 78% dei casi, contro il 60% di quelli sottoposti ad Aa. Più basso, infine, il tasso di interventi di revisione nel gruppo Taa (8,7%) rispetto al gruppo Aa (17,5%).
Fonte: Journal of Bone & Joint Surgery
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