Tra le tante forme di allergia possibili ce ne è una poco considerata, ma piuttosto diffusa, l'allergia alle LTP, acronimo che sta per Lipid Transfer Protein, cioè proteine di trasporto dei lipidi.
Si tratta di proteine a basso peso molecolare diffusissime in molti alimenti vegetali, come frutta, verdura e cereali. Sono alla base di un'allergia alimentare diffusa soprattutto nei paesi del bacino del Mediterraneo.
Le LTP svolgono in realtà una funzione difensiva per le piante, sono cioè una sorta di antibiotici naturali che proteggono la pianta dall'infestazione da microrganismi parassiti. Vista la loro importante funzione difensiva, le LTP sono spesso contenute negli strati esterni, ad esempio nella buccia del frutto. Sono veramente molti gli alimenti allergenici per le LTP, che vanno individuati con specifiche prove allergiche.
Uno studio firmato da Joana Barradas Lopes del Centro Hospitalar Vila Nova de Gaia/Espinho di Vila Nova de Gaia, in Portogallo, si è concentrato sugli effetti dell'allergia in una popolazione pediatrica.
I ricercatori portoghesi hanno realizzato un'analisi retrospettiva sui dati riferiti a pazienti sotto i 18 anni con allergia confermata alle LTP fra il 2013 e il 2019. Le diagnosi supportate dai risultati di prick test specifici.
Le manifestazioni cliniche sono state classificate come locali (sindrome orale allergica, orticaria da contatto) o sistemiche (orticaria, anafilassi).
Sono stati selezionati 26 bambini da un campione iniziale di 281. L'età media di insorgenza dei sintomi è stata di 10 anni, mentre in media il tempo necessario per la diagnosi dopo gli episodi iniziali è stato di 4 anni.
Il 58% del campione mostrava un'allergia al polline, il 54% rinite, il 27% asma, il 19% dermatite atopica, 1 paziente era allergico al latte vaccino e un altro aveva un'esofagite eosinofila.
Gli scienziati hanno individuato diverse reazioni alimentari, che riguardavano soprattutto la frutta (69% dei casi). La pesca era in assoluto il frutto con più reazioni allergiche, il 62%.
Il 58% (15 bambini) ha mostrato solo sintomi sistemici, mentre il 15% (4) solo sintomi locali. Il 27% ha mostrato entrambi i tipi di sintomi. Le femmine erano maggiormente allergiche alla frutta, mentre fra i maschi erano preponderanti le reazioni allergiche a noci, arachidi e semi.
Differenze di genere sono emerse anche nel numero delle reazioni registrate. Fra i pazienti allergici a un solo alimento, il 54% erano maschi, mentre fra quelli allergici a più alimenti, il 53% erano femmine.
Nel computo totale delle persone che si sono rivolte al centro per un sospetto di allergia, al 9% alla fine è stata diagnostica un'allergia alle LTP, percentuale bassa ma di certo non irrilevante, ricordano i ricercatori.
Il 12% del campione ha accusato la prima reazione allergica prima del compimento dei 3 anni, il che evidenzia l'importanza della diagnosi fra neonati e bambini piccoli.
Dal momento che le LTP sono ampiamente diffuse tra i vari vegetali edibili, non sorprende che la maggior parte dei bambini mostri sensibilità verso più alimenti. Questo tipo di allergia è probabilmente sottostimata perché non si tratta dei classici allergeni ormai noti. Tuttavia, ciò rende più difficoltoso il suo riconoscimento, spiegano i ricercatori portoghesi. Tra le manifestazioni cliniche, la più ricorrente è l'orticaria, ma non sono rari gli episodi di anafilassi.
Sebbene l'approccio più semplice per il trattamento sia evitare l'ingestione dell'alimento incriminato, i ricercatori suggeriscono, quando possibile, di togliere soltanto la buccia, dal momento che la maggior parte delle LTP si trova in quella parte del frutto. Il caso più evidente - e anche il più frequente - è quello delle pesche. Dai dati emerge che la maggior parte dei bambini ha mostrato tolleranza verso i frutti sbucciati.
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